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L'immaginario Fantastico Degli Antichi

Un articolo del Prof. Lamendola

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Francesco Lamendola I TERRORI DEL MEZZOGIORNO E L' IMMAGINARIO FANTA FANTASTICO STICO DEGLI ANTICHI Ci siamo già occupati, in un precedente precedente saggio intitolato intitolato  Mostri, fantasmi e vampiri nel mondo antico, delle credenze dei Greci e dei Romani circa i fenomeni misteriosi della natura e quelli soprannaturali o, per usare un'espressione moderna, preternaturali. Vogliamo adesso riprendere quelle riflessioni in una prospettiva più ampia, ossia delineando le caratteristiche generali dell'immaginario nel mondo antico tra magia, religione e superstizione, ambiti ambiti che non sempre sempre erano erano nettam nettamente ente delimitat delimitatii l'uno l'uno con l'altro l'altro,, ci che del resto si pu osservare anche nel mondo moderno. !n linea di massima si pu affermare che l'uomo greco e quello romano erano maggiormente aperti e disponibili ad accettare la presenza del miracoloso e del soprannaturale nella loro sfera di vita quotidiana., di quanto non lo siamo noi oggi. Giacomo "eopardi, nel suo giovanile ma eruditissimo Saggio sopra gli errori popolari degli antichi del #$#% , cos& scrive nel capitolo settimo, settimo, intitolato  Del meriggio da( da( "eopar "eopardi, di, Tutte le opere, )irenze, *ansoni, #++, #+$+, vol. !V, p-+/-+$0( "Tutto "Tutto brilla nella natura all'istante del meriggio. meriggio. L'agricoltore L'agricoltore,, che prende prende cibo e riposo; riposo; i buoi  sdraiati e coperti d'insetti volanti che, flagellandosi colle code per cacciarli, chinano di tratto in tratto il muso, sopra cui risplendono ininterrottamente spesse stille di sudore, e abboccano con negligenza e con pausa il cibo sparso innanzi ad essi; il gregge assetato, che col capo basso si affolla, e si rannicchia sotto l'ombra; la lucerta, che corre timida a rimbucarsi, strisciando rapidamente e per intervalli lungo una siepe; la cicala, che riempie l'aria di uno stridore continuo e monotono; la zanzara, che passa ronzando vicino all'orecchio; l'ape, che vola incerta e si ferma  su di un fiore, e parte, e torna al luogo donde donde ! partita; tutto p bello, tutto ! delicato e toccante.#$ "%hi crederebbe che &uello del mezzogiorno fosse stato per gli antichi un tempo di terrore, se essi  stessi non avessero avuto cura d'informarcene d'informarcene con precisione precisione "(u sentimento antichissimo che gli Dei si lasciassero di tratto in tratto vedere dagli uomini.  )ell'et* d'oro ,dice %atullo, &uando la piet* e le virt+ regnavano regnavano ancora sulla terra, soleano gli abitatori del cielo discendere spesso a visitarla.#$ "en tosto le apparizioni, in luogo di essere desiderate, furono temute.. -i antichi tremarono al   solo immaginarsi di poter vedere un ssere di cui non conoscevano la figura, e del di cui potere avevano una spaventosa idea. /accontavasi che 0ane si era &ualche volta fatto vedere agli agricoltori, i &uali dopo la sua apparizione erano stati sorpresi da morte improvvisa.#$ "1l tempo destinato al sonno, cio! &uello della &uiete e del silenzio, ! stato sempre il pi+ proprio a risvegliare le chimeriche idee di fantasmi e di visioni, che &uasi ogni uomo ha succhiate col latte. Si tace, si ! solo, si ! nelle tenebre2 ecco i timori panici in folla, ecco i palpiti, ecco i sudori angosciosi, l'orecchio in aria per spiare ogni romore, i sospetti, e tavolta ancora le visioni immaginarie. Se tutto ci3 ! proprio dei fanciulli, noi possiamo considerar come tali gli antichi volgari, allevati in una religione che dava peso ai loro errori, e autorizzava i loro spaventi. Soleasi un tempo tempo dormir dormiree regol regolarm arment entee nell'o nell'ora ra del merigg meriggio io dop dopoo il pranzo pranzo.. 4uesto 4uesto costume costume pu3  sembrare antichissimo, e comune anche anche agli brei. #$ #$ # "0u3 dun&ue credersi che siffatta consuetudine fomentasse in &ualche modo la persuasione in cui erano gli antichi, che gli Dei e i -eni comparissero in singolar modo, e atterrissero gli uomini nel  tempo del meriggio.#$ "%redevasi volgarmente, a dir di S. -irolamo, che v'avessero certi Demonii particolari, chiamati meridiani, e fra gli brei ! commun sentimento che la voce 1eteb , che si s i ha nel testo originale del  Salmo 56, 7$, significhi un Demonio fierissimo, che assalisce apertamente e di giorno, mentre gli altri meno arditi si contentano di tendere te ndere insidie di notte. )on pu3 dedursi dalle parole del Salmista che egli credesse ai folletti o agli spiriti vaganti precisamente nel tempo del meriggio, ma bens8 che  brei fossero persuasi della loro esistenza. #$ "9nche le ombre dei morti riputavansi comparire e andar vagando sul mezzogiorno, come vedesi s8 nei citati versi di Stazio Thebaid., lib. 1:$, s8 presso (ilostrato, il &ual narra che i pastori non ardivano nel mezzogiorno avvicinarsi a 0allene, ossia (legra, dove giacevano le ossa dei giganti,  per timore degli spettri che apparivano in &uel luogo facendo uno strepito spaventevole eroic., cap. <$. "4uando agli Dei, dice 0orfirio che nell'ora del mezzod8 essi vanno passeggiando a diporto  =>?@=ABCEFGH>I,  =>?@=ABCEFGH>I, cio!, meridiantes2 ovvero, come taluno ha creduto, che essi s'incamminano allora ai tempii tempii per dormir dormiree 0orph 0orphJriu Jrius, s, 2e antro n3mpharum $. K4uando il sole  cos8 egli scrive  declina verso l'austro, non ! lecito agli uomini entrare nei tempii. 9llora passeggiano gl'1mmortali.  0erci3 suol porsi sulla porta porta il segno del meriggio e dell'austro #$. "N dun& dun&ue ue evid eviden ente te che che gli gli anti antich chii avea aveano no del del tempo tempo del del merig meriggi gioo una una rand randee idea idea,, e lo riguardavano come sacro e terribile. )oi abbiamo a rallegrarci che di un pregiudizio una volta s8 commune, e di cui si trovano vestigi nei libri pi+ antichi, rimanga ora appena la rimembranza, essendo esso totalmente cancellato dalla mente dei popoli."  !n altra sede ci occuperemo specificamente di quello che, per i Greci e i Romani antichi, era il  pavor nocturnus4 qui ci basta aver ricordato che, quasi altrettanto temuta e, a volte, anche più temuta, era presso quei popoli l'ora del mezzogiorno. Ci aveva origine dal fatto che la giornata era immaginata come suddivisa in due parti cos& come, ad esempio, presso la civiltà cinese antica, di cui erano riflesso certi riti magico/respiratori propri del taoismo0( l'una che andava dalla mezzanotte al mezzogiorno, e che era considerata benigna4 l'altra dal mezzogiorno alla mezzanotte, considerata, invece / almeno potenzialmente / malefica. 5ertanto il mezzogiorno era il momento ambiguo e pericoloso in cui alla prima subentrava la seconda4 e, più in generale, quella in cui alle divinità benefiche della luce subentravano quelle malefiche, o minacciose, delle tenebre. 6bbiam 6bbiamo o visto visto che "eopar "eopardi di ricorda ricorda il demone demone ebraico ebraico chiamato chiamato  Oeteb, che assaliva gli esseri umani anche in pieno giorno ed era, perci, particolarmente e universalmente temuto. *crive, *crive, a questo proposito proposito,, 2aniela 7isagno nel libro  La parola incantata , 8orino, 9disco, :;;:4 :;;, pp, ::ora presso templi templi o luoghi sacri fonti, boschi, grotte0, grotte0, faceva parte di una mentalità mentalità aperta alla possibilità possibilità del trascen trascenden dente. te. ?on solo( solo( di una mentali mentalità tà che consid considerav eravaa possib possibile ile e @natura @naturaleA leA l>ingre l>ingresso sso del trascendente nella sfera dell>umano, non solo per volontà degli uomini stessi B come nel caso della magia /, ma anche indipendentemente da essa e contro di essa. "a particolare particolare struttura del pensiero mitico di cui ci siamo già occupati occupati nell>articol nell>articolo o  1l pensiero mitico ! diverso, non certo inferiore a &uello scientifico 0 predisponeva gli animi e le intelligenze a una tale credenza, perch il pensiero mitico presuppone l>eterna attualità di eventi accaduti in illo tempore. *i pensi / tanto per fare un esempio B al mito di 6rtemide ed 6tteone, in cui l>ignaro  pastore viene tramutato in cervo c ervo e sbranato dai suoi stessi s tessi cani, per aver scorto al bagno, nuda fra le sue ninfe, la dea della caccia. ">episodio si colloca in un passato storico indefinito ma, al tempo stesso, sta a significare una possibilità sempre presente e in agguato nella vita quotidiana degli esseri umani( quella di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato4 di essere, cioD, testimoni della vita degli dei. "a morte, o la cecità, o una grave malattia erano la pena inevitabile per tale @colpaA. C>D un bassorilievo, nel Euseo romano di 6quileia, che raffigura il castigo inflitto a Feus a un cacatoa, ossia a un lordatore di luoghi sacri. Vi D raffigurato un malcapitato personaggio che si abbatt abbattee sotto sotto la folgor folgoree divina divina,, mentre mentre ancora ancora la sua nudit nuditàà rivela rivela il misfatt misfatto o compiu compiuto, to, forse forse inco incons nsap apev evol olme ment nte( e( quel quello lo di aver aver orin orinat ato o in un bosch boschet etto to cons consac acrat rato o al re dei dei Cele Celesti sti.. *i comprende, pertanto, come l>intera vita dei Greci e dei "atini si svolgesse sotto la spada di 2amocle di una possibile apparizione / per lo più dalle funeste conseguenze / delle divinità maggiori o minori, minori, di quelle quelle supere supere o di quelle quelle infere infere.. ">animo animo era costant costanteme emente nte oppress oppresso o dal timore timore,, dall>angoscia, dalla paura e spingeva i fedeli a moltiplicare le preghiere, gli scongiuri, i rituali superstiziosi, per cercar di rassicurare s stesso.  ?on era una concezione religiosa fatta per dare s erenità e pace agli esseri esser i umani, n per avviarli alla redenzione e alla salvezza, e sia pure attraverso rinunce, sacrifici e mortificazioni. *ta qui la prima radice del successo dei culti misterici prima, e di quelli soteriologici d>origine orientale, poi. *i pu anzi pensare che questi ultimi, alla fine, prevalsero proprio perch, per una serie di ragioni storiche, i culti misterici non furono più in grado di compensare le carenze di una religiosità @ufficialeA che non sollev sollevava ava gli uomini uomini dall>a dall>ango ngoscia scia.. !l cristia cristianes nesimo imo,, ultimo ultimo arriva arrivato, to, fu uno di tali tali culti culti soteriologici,4 ma D stato osservato, con molta ragione, che se il mondo antico non fosse divenuto cristiano, certamente sarebbe divenuto mithraico( tale era l>inesorabile trasformazione avvenuta gradualmente nella spiritualità antica, dopo secoli e secoli di religiosità insoddisfacente, che aveva  prodotto i due estremi dello scetticismo radicale o della frustrazione e della paura di vivere croniche e irrimediabili. *crive ancora 2aniela 7isagno op. cit., pp. :</:<-0( "%ome i greci, anche i romani antichi possedevano un vasto repertorio di superstizioni, di cui una  parte era stata importata dal mondo grecoorientale, un'altra era stata ereditata dagli etruschi, e un'altra, infine, era un prodotto locale, frutto dell'immaginazione spontanea di &uesto popolo. Le  Lamie, per esempio, figure terrificanti particolarmente golose di bambini, di cui andavano a caccia, erano il corrispettivo della Morm3 greca, raffigurata come una donna spaventosa con una  gamba d'asino. 1 Lemuri, le ombre dei morti, erano invece un prestito della religione etrusca, maestra e guida di &uella romana. Sii trattava di fantasmi, che vagavano nel mondo dei vivi, perchQ incapaci incapaci di vincere vincere la loro attrazion attrazionee per la vita terrena; terrena; oppure di anime di persone morte il cui corpo non era stato sepolto e onorato, come prevedevano i riti, e che continuavano a vagare sulla terra, per esortare i superstiti a seppellirne il cadavere, ponendo cos8 fine alla loro pena. "LR01 M9))9/1, :9M01/1, ST/-  MPST/1 M9/1)1. "La credenza negli spettri era diffusissima in /oma2 c'erano case spiritate, che erano state in  passato scenario di &ualche delitto e che diventavano perci3 la meta preferita dei fantasmi dei  poveri assassinati, i &uali avevano l'abitudine di fre&uentarle nottetempo, accompagnando le loro  manifestazioni con fragore di ferro e di catene, 9ltre figure paurose, che compaiono accanto agli  spettri nella classifica dei mostri romani, sono i lupi mannari, chiamati in latino versipelles. 1 lupi mannari erano uomini che, nottetempo, si trasformavano in lupi e, in &ueste sembianze, assalivano  gli ovili, per far scorpacciate di pecore, prima di riprendere, riprendere, con l'apparire del giorno, il loro aspetto umano. L'oscurit* ,da sempre scenario prediletto dai fantasmi e dai demoni, offriva anche lo sfondo ideale per i voli notturni di certe vecchie streghe che, come testimonia anche lo scrittore  9puleio nelle sue Eetamorfosi , , conoscevano l'arte di trasformarsi in uccelli e svolazzavano, malefiche, nella notte, terrorizzando i passanti. )on meno temibili erano gli strani mostri dei mari  settentrionali, mezzo uomini e mezzo belve, e l'uomo marino, molto temuto dai naviganti, naviganti, il &uale di notte saliva sulle navi e, con la sua mole gigantesca, le faceva inclinare. )aturalmente, dalla mitologia superstiziosa degli antichi romani , non potevano mancare i vampiri e le streghe, che  sono presenze fisse nell'immaginario favoloso di tutti i popoli. La loro 'specialit*' consisteva nel   penetrare furtivamente nelle case dove si trovava &ualche cadavere, che essi trafugavano, per poi deturparlo in vario modo, ad esempio#mangiandogli il nasoW "SR0/ST11P)1, 0/9T1% M9-1% #M9LP%%1P "1 romani antichi conoscevano anche una gran &uantit* di pratiche magiche e di rituali, che avevano lo scopo di prevenire eventuali disgrazie, di rendere propizie certe potenze oscure o di limitarne gli influssi dannosi. Rna pratica molto diffusa era &uella di scrivere sulle porte delle case una parola di origine etrusca, 6rseverse , 'allontana il fuoco', al fine di scongiurare scongiurare il pericolo degli incendi. :i erano formule di incantesimo contro la grandine, contro malattie malattie di ogni specie, persino per sino contro le scottature, sulla cui efficacia abbiamo anche la testimonianza autorevole dello scienziato latino 0linio il :ecchio. 1nciampare, uscendo, sulla soglia di casa, era considerato, ad esempio, di cattivo auspicio2 il malcapitato avrebbe fatto meglio a ritornarsene in casa e a restarvi chiuso tutto il giorno, per evitare guai e incidenti incresciosi. )ominare un incendio durante un banchetto era considerata una grave imprudenza, a cui si poteva rimediare per3 buttando ac&ua sulla tavola.  9nche fare brutti sogni alla vigilia di un appuntamento importante era considerato di cattivo augurio, per cui si suggeriva al sognatore di rinviare l'appuntamento a un'altra data, onde evitare brutte sorprese. Da buoni superstiziosi, i romani temevano anche il malocchio e cercavano di allontanarlo servendosi di amuleti di varia forma. Molto temuti erano anche i lampi, contro cui i romani usavano proteggersi con un sistema abbastanza strano, utilizzato, come ci informa 0linio il  :ecchio, anche da altri popoli, e cio!#fischiettando. "SR0/ST11P)  /L1-1P)  "L'atteggiamento superstizioso dei greci e dei romani testimonia di una visione della vita e di uno  stile religioso molto diversi dai nostri. La superstizione, condannata in tutte le sue forme dal  cristianesimo, per gli antichi rientrava perfettamente nel &uadro dei normali rapporti fra uomo e divinit*. ssi erano convinti che la divinit*, nella sua profonda bont* e onniscienza, intendesse avvertire avvertire l'uomo di eventuali eventuali pericoli e si avvalesse di segni o presagi, presagi,allo allo scopo di avvisarlo avvisarlo che c'erano guai in vista. 1nciampare, udire il canto malaugurante del gufo o della cornacchia, fare un cattivo sogno, erano, per la mentalit* religiosa dei romani, dei veri e propri presagi, cio! dei segni con cui la divinit* ci metteva in guardia contro un pericolo imminente. Solo gli uomini irreligiosi, che escludevano ogni intervento delle divinit* nella vita umana, negavano a &uesti segni ogni valore di presagio e irridevano le superstizioni, considerandole un segno di ignoranza."  5er approfondire approfondire l'ultimo aspetto qui trattato, ossia il diverso diverso stile religioso religioso degli antichi rispetto rispetto a quello quello dei moder moderni, ni, rimand rimandiam iamo o al nostro nostro recente recente articol articolo o  La preghiera nel mondo greco e la  preghiera nel mondo mondo moderno. %