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Bellini I Puritani

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I PURITANI (I puritani di Scozia) Opera seria. testi di Carlo Pepoli musiche di Vincenzo Bellini Prima esecuzione: 24 gennaio 1835, Parigi. www.librettidopera.it 1  / 42  InformazioniI puritani Cara lettrice, caro lettore, il sito internet www.librettidopera.it   è  dedicato ai libretti d'opera in lingua italiana. Non c' è  un intento filologico, troppo complesso per essere trattato con le mie risorse: vi è  invece un intento divulgativo, la volont à  di far conoscere i vari aspetti di una parte della nostra cultura. Motivazioni per scrivere note di ringraziamento non mancano. Contributi e suggerimenti sono giunti da ogni dove, vien da dire « dagli Appennini alle Ande ». Tutto questo aiuto mi ha dato e mi sta dando entusiasmo per continuare a migliorare e ampliare gli orizzonti di quest'impresa. Ringrazio quindi: chi mi ha dato consigli su grafica e impostazione del sito, chi ha svolto le operazioni di aggiornamento sul portale, tutti coloro che mettono a disposizione testi e materiali che riguardano la lirica, chi ha donato tempo, chi mi ha prestato hardware, chi mette a disposizione software di qualit à  a prezzi pi ù  che contenuti. Infine ringrazio la mia famiglia, per il tempo rubatole e dedicato a questa attivit à . I titoli vengono scelti in base a una serie di criteri: disponibilit à  del materiale, data della prima rappresentazione, autori di testi e musiche, importanza del testo nella storia della lirica, difficolt à  di reperimento. A questo punto viene ampliata la variet à  del materiale, e la sua affidabilit à , tramite acquisti, ricerche in biblioteca, su internet, donazione di materiali da parte di appassionati. Il materiale raccolto viene analizzato e messo a confronto: viene eseguita una trascrizione in formato elettronico. Quindi viene eseguita una revisione del testo tramite rilettura, e con un sistema automatico di rilevazione sia delle anomalie strutturali, sia della validit à  dei lemmi. Vengono integrati se disponibili i numeri musicali, e individuati i brani pi ù   significativi secondo la critica. Viene quindi eseguita una conversione in formato stampabile, che state leggendo. Grazie ancora.  D ario  Z  anotti Libretto n. 139, prima stesura per www.librettidopera.it : settembre 2007. Ultimo aggiornamento: 14/01/2014. 2  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Personaggi PERSONAGGI Lord Gualtiero V ALTON , generale governatore - puritano .......... BASSO Sir G IORGIO , colonnello in ritiro, fratello di lord Valton - puritano .......... BASSO Lord A RTURO  Talbo, cavaliero e partigiano degli Stuardi .......... TENORE Sir R ICCARDO  Forth, colonnello - puritano .......... BARITONO Sir B RUNO  Roberton, ufficiale - puritano .......... TENORE E NRICHETTA  di Francia, vedova di Carlo I (la quale è  sotto il nome di Dama di Villa Forte) .......... SOPRANO E LVIRA , figlia di lord Valton .......... SOPRANO Coro e comparse: Soldati di Cromvello. Araldi ed Armigeri di lord Arturo e di Valton. Puritani. Castellani e Castellane. Damigelle. Paggi. - Servi.  Nella prima parte l'azione è  in una fortezza in vicinanza di Plymouth.  Nella seconda, in una campagna presso della fortezza. www.librettidopera.it 3  / 42  Atto primoI puritani ATTO PRIMO Parte prima. Scena prima Spazioso terrapieno nella fortezza. Si veggono alcune cinte, torri ed altre specie di fortificazioni con ponti levatoi ecc.  Da lontano si scorgono assai pittoresche montagne, che fanno  bellissima e solenne veduta; mentre il sole, che nasce, va gradatamente illuminandole, siccome poi rischiara tutta la scena. Sopra li baluardi si veggono scambiare le sentinelle. Sentinelle fuori e dentro la fortezza, indi Bruno e coro di Soldati. [Introduzione] S ENTINELLE Iº All'erta. S ENTINELLE IIº All'erta. T UTTE L'alba appar  ì . (il tamburo e le trombe suonano la sveglia) S ENTINELLE Iº La tromba... S ENTINELLE IIº Rimbomba... T UTTE Nunzia del d  ì . B RUNO   E  C ORO   DI   SOLDATI (che a poco a poco escono con attrezzi militari; puliscono ed acconciano le arme) Quando la tromba squilla, ratto il guerrier si desta, l'arme tremende appresta, alla vittoria va! Pari del ferro al lampo, se l'ira in cor sfavilla, degli Stuardi il campo in cenere cadr à . (odesi un preludio di armonia religiosa entro la fortezza) 4  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo B RUNO O di Cromvel guerrieri, pieghiam la mente e il cor a' mattutini cantici sacri al divin fattor. (li soldati s'inginocchiano. La campana suona la preghiera) C ORO   DI   PURITANI (dentro la fortezza) La luna, il sol, le stelle, le tenebre e il fulgor dan gloria al creator in lor favelle! La terra e i firmamenti esaltano il signor: a lui dian laudi e onor tutte le genti! S OLDATI Iº Udisti? S OLDATI IIº Udii... T UTTI Fin  ì ! B RUNO Al re che fece il d  ì l'inno de' puri cor sal  ì  sui venti! Scena seconda Coro di Castellane e Castellani, che recano cestellini di fiori. C ORO Iº A festa!... C ORO IIº A festa!... T UTTI A festa!... B RUNO (invitando i soldati a cantare) Almo gioir s'appresta... a tutti rida il cor. Cantate un casto amor. www.librettidopera.it 5  / 42  Atto primoI puritani C ORO (in forma di canzone a ballo) Garzon, che mira Elvira la bella verginella, l'appella la sua stella... regina dell'amor. È  il riso e il caro viso belt à  di paradiso; è  rosa in su lo stel, è  un angelo del ciel! Sincero un cavaliero in pianto a lei d'accanto, ha il vanto altero e santo d'innamorar quel cor. Elvira allor sospira, gli chiede eterna fede: ed oggi d à  mercede a un s  ì  fidato ardor. C ORO Iº A festa!... C ORO IIº A festa!... T UTTI A festa!... B RUNO Almo gioir s'appresta: a tutti ride il cor se a nozze invita amor. (tutti partono; il solo Bruno, volgendo il capo e vedendo Riccardo che esce disperatamente afflitto, si ferma in disparte) Scena terza  Riccardo, e Bruno. [Cavatina di Riccardo] R ICCARDO Or dove fuggo io mai?... Dove mai celo gli orrendi affanni miei? Come quei canti rispondono al mio cor funerei pianti! ~ Oh Elvira, oh Elvira, oh mio sospir soave, per sempre io ti perdei! Senza speme ed amor... in questa vita or che rimane a me? B RUNO La patria e il cielo. R ICCARDO Qual voce?... Che dicesti? ~ È  vero... è  vero! B RUNO Apri il tuo core intero all'amist à ; n'avrai conforto... 6  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo R ICCARDO  È  vano: ma pur t'appagher ò . ~ Sai che d'Elvira il genitor m'acconsentia la mano, quando al campo volai. Ieri alla tarda sera, qui giunto con mia schiera, pien d'amorosa idea, vo al padre... B RUNO Ed ei dicea? R ICCARDO «Sospira Elvira a Talbo cavaliero e sovra il cor non v'ha paterno impero.» B RUNO Ti calma, o amico... R ICCARDO Il duol, che al cor mi piomba, sol calma avr à  nel sonno della tomba. R ICCARDO Ah per sempre io ti perdei, fior d'amore, o mia speranza: ah la vita che m'avanza sar à  vita di dolor... sar à  esempio di terror! Quando errai per anni ed anni al poter della ventura, io sfidai sciagura e affanni nella speme del tuo amor... Oh qual sogno ingannator! (sentesi una breve marcia; li soldati trapassano la scena per andare alle rassegne) B RUNO T'appellan le schiere a lor condottier. R ICCARDO Di gloria il sentiere m' è  chiuso al pensier. B RUNO A patria e ad onore non arde il tuo cor?... R ICCARDO Io ardo... e il mio ardore è  amore, è  furor! B RUNO Deh poni in oblio l'et à , che fioriva nei sogni d'amor. R ICCARDO Mi è  in mente ognor viva, mi accresce il desio, m'addoppia il dolor. www.librettidopera.it 7  / 42  Atto primoI puritani R ICCARDO Bel sogno beato d'amore e contento o cangia il mio fato, o cangia il mio cor. Oh come è  tormento nei d  ì  del dolore la dolce memoria d'un tenero amor! Scena quarta Stanze di Elvira.  Le finestre gotiche sono aperte: si vedono le fortificazioni, ecc.  Elvira, e sir Giorgio. [Duetto Giorgio ed Elvira] E LVIRA O amato zio, o mio secondo padre! G IORGIO Perch é  mesta cos  ì ?... M'abbraccia, Elvira. E LVIRA Deh chiamami tua figlia! G IORGIO Oh figlia... oh nome, che la vecchiezza mia consola e alletta, pe 'l dolce tempo ch'io ti veglio accanto, e pe 'l soave pianto, che in questo giorno d'allegrezza pieno, piove dal ciglio ad inondarmi il seno... Oh figlia mia diletta, oggi sposa sarai! E LVIRA Sposa?... No: mai! E LVIRA Sai come arde in petto mio bella fiamma onnipossente, sai ch' è  puro il mio desio, che innocente è  questo cor. Se tremante ~ all'ara innante strascinata ~ un d  ì  sar ò ... forsennata ~ in quell'istante di dolore io morir ò ! G IORGIO Scaccia ormai pensier s  ì  nero. E LVIRA Morir s  ì ... Sposa no mai! 8  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo G IORGIO Che dirai, se il cavaliero qui vedrai... se tuo sar à ?... E LVIRA Ciel!... Ripeti, chi verr à ? G IORGIO Egli stesso... E LVIRA Egli... Chi?... G IORGIO Arturo. E LVIRA E fia vero!... G IORGIO Oh figlia... il giuro! E LVIRA Desso?... Arturo? G IORGIO Arturo. E LVIRA Oh gioia! Insieme E LVIRA Non è  un sogno... oh Arturo, oh amor! G IORGIO Non è  un sogno... oh Elvira, oh amor! (Elvira s'abbandona tra le braccia dello zio) G IORGIO Piangi, o figlia, sul mio seno, piangi, ah piangi di contento, ti cancelli ogni tormento questa lacrima d'amor. E tu mira, o dio pietoso l'innocenza in uman velo: benedici tu dal cielo, questo giglio di candor! E LVIRA Quest'alma, al duolo avvezza, s  ì  vinta è  dal gioir, che ormai non pu ò  capir s  ì  gran dolcezza! Chi mosse a' miei desir il genitor?... G IORGIO Ascolta. Sorgea la notte folta, tacea la terra e il ciel; parea natura avvolta d'un fosco e mesto vel. L'ora propizia a' miseri, il tuo pregar, tue lagrime m'avvalorar s  ì  l'anima, ch'io corsi al genitor. E LVIRA Oh mio consolator! www.librettidopera.it 9  / 42  Atto primoI puritani G IORGIO Incominciai: «Germano», n é  pi ù  potei parlar; allor bagnai sua mano d'un muto lagrimar. Poi ripigliai, tra gemiti: «L'angelica tua Elvira al prode Artur sospira; se ad altre nozze andr à ... la misera... morr à .» E LVIRA Oh! Spirto di piet à , sceso dal ciel per me. (con ansiet à ) E il padre?... G IORGIO Ognor tacea... E LVIRA Poscia?... G IORGIO Sclam ò : «Riccardo chiese e ottenea mia f  é : ei la mia figlia avr à !» E LVIRA Ciel! Sol a udirti io palpito!... E tu?... G IORGIO «La figlia misera!», io ripetea, «morr à !». «Ah, viva!» ei mi dice, e stringemi al cor, «Sia Elvira felice, sia lieta d'amor». (mentre Elvira nuovamente corre fra le braccia dello zio e vuol parlare, odesi fuori della fortezza un suono di corni di caccia) E LVIRA Odi... oh ciel, qual suon si desta? G IORGIO Ascoltiam: ti rassecura. E LVIRA Vien lo suon dalla foresta... G IORGIO  È  il segnal di gente d'arme, che dal vallo nelle mura chiede forse penetrar. A RMIGERI (fuori della fortezza) Viene il prode e nobil conte, Artur Talbo cavalier! G IORGIO Non te 'l dissi? E LVIRA (abbracciando Giorgio) Ah padre mio!... G IORGIO Pago alfin è  il tuo desio? A RMIGERI (dentro la fortezza) Lord Arturo varchi il ponte, fate campo al pro' guerrier! 10  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo G IORGIO A quel suono, al nome amato, al tuo core or presta fede; questo giorno venturato d'ogni gioia è  bel forier!... E LVIRA A quel nome, al mio contento, al mio core io credo appena: tanta gioia, oh dio, pavento, non ho lena ~ a sostener! Coro d'Armigeri, Araldi e Castellane dentro le scene, dal lato per ove si crede che Arturo faccia il suo ingresso nella fortezza. C ORO   DI   ARMIGERI , A RALDI   E  C ASTELLANE Ad Artur de' cavalieri, bel campione in giostra e amor, le donzelle ed i guerrieri fanno festa e fanno onor! Scena quinta Sala d'arme con logge vaste, ove l'architettura gotica mostra la intera  sua pompa.  Il fondo della scena è  aperto.  Fra le colonne si veggono sempre alcune tracce delle fortificazioni, ecc.  Elvira, Valton, sir Giorgio, lord Arturo, Bruno. [Coro e Cavatina]  Dal lato destro esce lord Arturo con alcuni Scudieri e Paggi, li quali recano vari doni nuziali; e tra questi si vedr  à  un magnifico velo bianco.  Dal lato sinistro escono Elvira, Valton, sir Giorgio, Damigelle con Castellani e Castellane che portano festoni di fiori e gl'intrecciano alle colonne.  Dal fondo della scena escono li Soldati guidati da Bruno che fanno corteggio e danno compimento al decoro della festa. N. B. Tutti li principali attori vengono in scena alla fine del coro. Coro generale. U OMINI Ad Arturo. D ONNE Onor! T UTTI A Elvira coroniam belt à  e valor! www.librettidopera.it 11  / 42  Atto primoI puritani Coro di Scudieri d'Arturo, e di Damigelle d'Elvira. D AMIGELLE Ella è  fior di verginelle, bella al par di primavera, com' è  l'astro della sera spira all'alma pace e amor! S CUDIERI Bello egli è  tra cavalieri, com' è  il cedro alla foresta: in battaglia egli è  tempesta: è  campione in giostra e amor. A RTURO A te, o cara, amor talora mi guid ò  furtivo e in pianto, or mi guida a te d'accanto tra le feste e l'esultar! Al brillar di s  ì  bell'ora, se rammento il duol passato, vo in ebbrezza... e son beato, m' è  celeste il giubilar! Il mio fremito, il mio sguardo, questo palpito frequente ti diran la fiamma ond'ardo, come amor m'inebria il cor. Sempre assorto al tuo sembiante, o mio angelo d'amore, vivr ò  ognor felice amante... sul tuo seno io spirer ò . C ORO   GENERALE Tregua ai sospiri pace al dolore imene e amore vi arrider à . A chi è  fedele dopo il tormento ogni contento divin si fa. G IORGIO   E  V ALTON Senza occaso questa aurora mai null'ombra, o duol vi dia: santa in voi la fiamma sia: pace ognor v'allieti il cor! E LVIRA Oh mio Arturo!... 12  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo A RTURO Ah Elvira mia!... E LVIRA Or son tua... A RTURO S  ì , mia tu sei!... E LVIRA , A RTURO , V ALTON , G IORGIO , B RUNO , C ORO Cielo arridi a' voti miei, benedici e fede e amor! Scena sesta  Arturo, Valton, Giorgio, Elvira, poi Bruno ed Enrichetta. [Recitativo dopo la Cavatina d'Arturo] V ALTON (dopo aver piano detto un motto a Bruno che s'inchina e parte) Tu m'intendesti. ~ Fia mortal delitto a chi s'attenta escir da queste mura se non abbia il mio assenso. ~ O cari figli, si compia senza me l'augusto rito. (ad Arturo cui d à  un foglio) Merc é  di questo scritto voi, sino al tempio, aperto passo avrete. (a Giorgio) Tu gli accompagnerai. ~ (Bruno giunge con Enrichetta) V ALTON Oh nobil dama, l'alto anglican sovrano parlamento ti chiama al suo cospetto: io ti son scorta! E NRICHETTA (Ahim è , che sento!) E che da me si chiede?... V ALTON (esitando; poi colla figlia s'accosta ai doni nuziali guardandoli) A me s'addice obbedir e tacer. ~ Altro non lice. A RTURO (a Giorgio in disparte) È  de' Stuardi amica? G IORGIO (ad Arturo in disparte) È  prigioniera da molte lune, e fu da ognun creduta amica de' Stuardi e messaggera, in mentito abito e nome. (Valton gli fa cenno colla mano e gli parla all'orecchio) A RTURO (da s é , ma guardando pietosamente Enrichetta) (Oh dio! Che ascolto! È  deciso il suo fato: essa è  perduta. Oh sventurata!...) E NRICHETTA (accorgendosi del guardar pietoso di Arturo) (Qual piet à  in quel volto!...) www.librettidopera.it 13  / 42  Atto primoI puritani V ALTON Oh figli: al tempio e alle pompose feste accorra ognun. (ad Elvira, poi alle damigelle) La nuziale veste va' o diletta, a indossar. Ite voi seco. (a Bruno) Fuori del vallo i miei destrier sien presti; ch é  in breve io qui sar ò . (ad Enrichetta) La nostra andata ci è  forza d'affrettar! (ai figli) Com'io v'unisca e a voi sorrida il cielo, o coppia amata. (Valton unisce nuovamente le destre di Elvira e di Arturo, li benedice e parte co' le guardie: Giorgio ed Elvira partono co' le damigelle. Arturo fa sembiante di partire, ma guarda attentamente all'intorno, quasi per assicurarsi che tutti sono andati) Scena settima  Enrichetta, ed Arturo. E NRICHETTA (guardando attentamente lord Arturo) (Piet à  e dolore ha in fronte e fanno sicurt à  del core.) Cavalier! A RTURO (torna ad Enrichetta) S'or ti è  d'uopo di consiglio, di soccorso e d'aita, in me t'affida! (con franchezza leale) E NRICHETTA (con mistero e fiducia) Se mi stesse sul capo alto periglio?... A RTURO Deh, parla; oh dio!... Che temi? E NRICHETTA Breve ora... e sar ò  spenta!... (Arturo fa un segno di fremito) E NRICHETTA Ah tu ne fremi!... A RTURO (con risoluzione) S  ì , fremo... io fremo per te, per me... pe 'l padre mio, che spento cadea fido a' Stuardi! ~ E tu chi sei?... (con entusiasmo) Oh chi tu sii, ti vu ò  salvar... E NRICHETTA  È  tardi! 14  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo [Finale I] E NRICHETTA Figlia a Enrico, e a Carlo sposa, pari ad essi avr ò  la sorte... A RTURO (s'inginocchia) Oh... regina... E NRICHETTA Attendo morte! A RTURO (alzandosi) Taci, ah taci per piet à !... Fuor le mura... a tutti ascosa ti trarr ò  per vie sicure... tu n'andrai di qui... E NRICHETTA Alla scure! Scampo e speme... Oh Artur, non v'ha. A RTURO No, reina, ancor v' è  speme: o te salva... o spenti insieme. E NRICHETTA Cangia, o Arturo, il pio consiglio, pensa al tuo mortal periglio; pensa a Elvira, il tuo tesoro, che ti attende al sacro altar! A RTURO Non parlar di lei che adoro: di valor non mi spogliar! E NRICHETTA Sventurata prigioniera, il mio fato io seguir ò : giunse a me l'estrema sera... per te l'alba incominci ò !... A RTURO Sarai salva, o sventurata, o la morte incontrer ò ... e la vergin mia adorata nel morire invocher ò ! www.librettidopera.it 15  / 42  Atto primoI puritani Scena ottava  Elvira, Giorgio, Arturo, Enrichetta.  Elvira ha il capo coronato di rose: ha un bellissimo monile di perle al collo: si vede per altro che le manca il compimento della pompa nuziale.  Entra in scena avendo nelle mani il magnifico velo bianco regalatole da  Arturo. E LVIRA Son vergin vezzosa ~ in veste di sposa? Son bianca ed umil ~ qual giglio d'april? Ho chiome odorose ~ cui cinser tue rose; ho il seno gentile ~ del tuo bel monil. E NRICHETTA   E   A RTURO Se miro il suo candor, mi par la luna, allor che tra le nubi appar la notte a consolar. G IORGIO Se ascolto il suo cantar un angelo mi par, che intoni al primo albor inni al superno amor. E LVIRA Dama, s' è  ver che m'ami... E NRICHETTA Dimmi, o gentil: che brami? E LVIRA Qual mattutina stella bella vogl'io brillar: del crin le molli anella mi giova ad aggraziar. E NRICHETTA Elvira mia diletta son presta al tuo pregar. (Elvira si accosta ad Enrichetta invitandola ad insegnarle di acconciare il velo) A RTURO   E  G IORGIO (ad Enrichetta, quasi scusando la infantile preghiera di Elvira) Fanciulla e semplicetta, ognor desia scherzar: scusare a te s'aspetta suo troppo vezzeggiar. E LVIRA A illeggiadrir mia prova deh, non aver a vil il velo in foggia nova sul capo tuo gentil! (Elvira vuol porre il velo sul capo d'Enrichetta, Arturo no 'l vorrebbe: ma la regina gli fa cenno d'allontanarsi: e risponde scherzando ad Elvira) 16  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo E NRICHETTA Il vezzo tuo m'alletta, mi è  caro secondar. E LVIRA O bella, ti celo le anella del crin, com'io nel bel velo mi voglio celar. Ascosa, o vezzosa, nel velo divin, or sembri la sposa che vassi all'altar. (Arturo nel ritornello dell'aria d'Elvira, alle parole "or sembri la sposa" fa un gesto rimarchevole, e quasi d'idea che gli corre per la mente) E NRICHETTA (Ascosa in bianco vel, or posso, oh dio, celar l'affanno, il palpitar, l'angoscia del mio cor!... Deh, tu pietoso ciel, raccogli con favor la prece di dolor ch'osai a te levar!) A RTURO (Oh come da quel vel, che le nasconde il crin, veggio un splendor divin di speme a balenar! Deh tu pietoso ciel, m'avviva il tuo favor, mi fa da reo furor la vittima salvar!) G IORGIO (guardandola con paterna compiacenza) (Elvira col suo vel un zeffiretto appar, un'iride sul mar, un silfo in grembo ai fior. T'arrida, o cara, il ciel col roseo suo favor, tal ch'io ti veggia ognor tra vezzi a giubilar!) Valton dentro le scene, e coro di Damigelle che compariscono sulle soglie degli appartamenti, ripetendo le parole di Valton. Insieme V ALTON Elvira... mia Elvira, il d  ì  l'ore avanza! C ORO Elvira... deh Elvira, il d  ì  l'ore avanza! www.librettidopera.it 17  / 42  Atto primoI puritani E LVIRA Se il padre s'adira... io volo a mia stanza. (con vezzo semplice) Ma poscia, o fedel, tu posami il vel! A RTURO , G IORGIO   E   E NRICHETTA Se il padre s'adira... ah riedi a tua stanza! Sar à  il tuo fedel, che t'orni del vel! (Elvira parte co' le damigelle e con Giorgio) Scena nona  Enrichetta, ed Arturo. (Arturo guarda con grande sospetto all'intorno nuovamente, e trae dalla cintura il foglio avuto da Valton) E NRICHETTA (in atto di deporre il velo) (Sulla virginea testa d'una felice un bianco vel s'addice. A me non gi à ...) A RTURO (correndo a lei, e trattenendola) T'arresta! È  chiaro don del ciel! Cos  ì  ravvolta, deluderai la vigilante scolta... tu mia sposa parrai... (con risolutezza) Vieni... E NRICHETTA Che dici mai? Tu corri a tua ruina, a orribil sorte!... (Arturo le afferra la mano in atto di forzarla a partire) A RTURO Vieni... Ah vieni... T'involo a certa morte. Scena decima  Riccardo, e detti. [Terzetto nel finale]  Riccardo con spada ignuda e con aspetto e accento disperato. R ICCARDO Ferma. Invan rapir pretendi ogni ben ch'io aveva in terra: qui ti sfido a mortal guerra... trema, ah trema del mio acciar! 18  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo A RTURO Sprezzo, o audace, il tuo furore: la mortal disfida accetto: questo ferro nel tuo petto fino all'elsa io vu ò  piantar. (per battersi: Enrichetta si frappone: il velo si scompone, e il suo volto si scuopre) E NRICHETTA Pace... pace... ah v'arrestate, per me sangue non versate. A RTURO Ah che fai!... R ICCARDO (con stupore, e appoggiandosi alla spada) La prigioniera? E NRICHETTA Dessa io son! A RTURO (a Riccardo) Tua voce alt é ra or col ferro sosterrai. Vien... R ICCARDO (freddamente) Con lei, tu illeso andrai. A RTURO E fia ver?... E NRICHETTA (Qual favellar?) R ICCARDO (freddamente) Pi ù  non vieto a voi l'andar. A RTURO (Se il destino a te m'invola, o mia Elvira, o amor mio santo, un sospiro a te se n' vola, e ti dice in suon di pianto: «Ti consola!»... ~ Io lungi e in guai t'amer ò  com'io t'amai.) R ICCARDO (Parti, o stolto, e prova intanto quel dolor che a me serbavi; tu vivrai deserto e in pianto giorni oscuri, eterni e gravi. Patria e amor tu perderai... fia tua vita un mar di guai!) E NRICHETTA (Sogno... o avr ò  conforto al pianto, avr ò  tregua a d  ì  s  ì  gravi? Sogno, o andrommi al figlio accanto tra gli amplessi suoi soavi? Tanto ben, se, oh dio, sognai... non mi far destar giammai!) [Seguito del finale] C ORO (dentro le scene) Genti, a festa! Al tempio andiamo! E NRICHETTA   E   A RTURO Gente appressa?... Oh ciel fuggiamo! www.librettidopera.it 19  / 42  Atto primoI puritani R ICCARDO S  ì  fuggite... il vuole un dio! A RTURO (per partire, poi si volta) Pria che siam oltre le mura parlerai?... R ICCARDO No t'assecura. A RTURO Tu lo giura. R ICCARDO Il giuro! E NRICHETTA , A RTURO   E  R ICCARDO Addio. (Arturo ed Enrichetta partono) Scena undicesima  Riccardo, poi Valton, Bruno, Elvira con Damigelle in pompa di nozze.  Indi Soldati, Puritani, Castellani e Castellane.  Riccardo con estrema ansiet  à  guarda dalle loggie, e quasi segue coll'occhio i passi dei due fuggiaschi. R ICCARDO  È  gi à  al ponte... ~ Passa il forte... È  alle porte... ~ Gi à  n'and ò !... C ORO (uscendo) Al tempio, al tempio, a festa! E LVIRA Dov' è  Artur? R ICCARDO Dianzi fu qui... E LVIRA Ove sei, o Artur?... R ICCARDO Part  ì !... (suono di tamburo nella fortezza: tutti guardano fuori delle loggie) E LVIRA , G IORGIO   E   R ICCARDO Gi à  fuor delle mura... Laggi ù  alla pianura. C ORO Iº (a Valton) La tua prigioniera... La rea messaggera col vil cavaliero? C ORO IIº Ciascun su un destriero... spronando... volando... T UTTI Mirate col à !... (quadro generale. Elvira getta un grido) V ALTON Soldati accorrete ~ coi bronzi tuonate all'armi appellate ~ correte... volate. Pe 'l crin trascinate i due traditor! 20  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto primo Si vede gran movimento di Soldati e di Gente. Poi, dopo il grido «All'arme» che si ripete dentro le scene, si sente battere la generale. La campana del forte suona a stormo: il cannone spara a lenti intervalli.  Elvira fa alcuni passi meccanicamente, poi resta immota dopo qualche doloroso grido. T UTTI All'arme! V ALTON (a Bruno) T'affretta. T UTTI (di dentro) All'arme!... T UTTI Vendetta! (Valton, gridando vendetta, snuda la spada e alla testa d'un drappello di soldati parte) R ICCARDO Oh come si pasce ~ d'affanni e d'ambasce l'ardor di vendetta ~ che m'ange e m'alletta: oh come nel seno ~ si mesce il veleno di sdegno e d'amor ~ di speme e dolor! E LVIRA La dama d'Arturo ~ è  a bianco velata... la guarda e sospira ~ sua sposa la chiama: Elvira è  la dama?... ~ Non sono pi ù  Elvira? (Elvira è  immobile; con gli occhi fissi e spalancati si tocca la testa quasi per verificare se ha il velo. Tutto in lei indica una subitanea follia. Grida «no» con voce disperata, poi resta immobile e mesta come prima) G IORGIO   E  C ORO Elvira! Che dici? E LVIRA Io Elvira? Ah no... No... No!... U OMINI La misera è  pallida... D ONNE  È  immobile e squallida... U OMINI Le luci non gira... D ONNE Sorride e sospira... U OMINI Demente si fa... T UTTI Oh cieli, piet à . E LVIRA Arturo, ah gi à  ritorni? Dunque sei fido ancor! (nel suo delirio crede vedere Arturo, e dice questi versi con la pi ù  grande mestizia e delirante passione. Poi torna immobile come prima) E LVIRA Ah vieni al tempio ~ fedel Arturo... Eterna fede, mio ben ~ ti giuro! Come oggi è  puro ~ sempre avr ò  il core, vivr ò  d'amore ~ morr ò  d'amor. D ONNE Si crede all'ara... U OMINI Giura ad Arturo... D ONNE Ella s  ì  tenera... U OMINI Ei s  ì  spergiuro... www.librettidopera.it 21  / 42  Atto primoI puritani D ONNE Ella s  ì  candida... U OMINI Ei traditor!... T UTTI Misera vergine... ~ morr à  d'amor! R ICCARDO   E  C ORO Oh come ho l'anima trista e dolente, udendo i gemiti dell'innocente: oh come perfido ~ fu il traditore, che in tanti spasimi lasci ò  quel cor! G IORGIO Dio di clemenza, t'offro mia vita, se all'innocenza giovi d'aita: deh sii clemente a un puro core... deh sii possente sul traditor! R ICCARDO Pi ù  la miro, ho pi ù  doglia profonda, e pi ù  l'alma s'accende in amore!... Ma pi ù  inaspra ed avvampa il furore contro chi tanto ben m'invol ò ! G IORGIO La mia prece pietosa e profonda, che a te vien sui sospir del dolore, tu clemente consola, o signore, per la vergin cui l'empio immol ò ! E LVIRA (fa un moto quasi tornando a vedere Arturo che fugge) Ti veggo... gi à  fuggi?... O ingrato, abbandoni chi tanto t'am ò !... Arturo... Oh dio!... No! C ORO Ahi dura sciagura ahi lutto e dolor! S  ì  bella, s  ì  pura ~ del ciel creatura, nel d  ì  del diletto ~ schernita, tradita! Andr à  maledetto ~ il vil traditor! E LVIRA Qual febbre vorace ~ m'uccide... mi sface... qual fiamma, qual ira m'avvampa e martira! Fantasmi perversi fuggite dispersi!... O in tanto furor ~ sbranatemi il cor. C ORO   D ' ANATEMA tutti Non casa, non spiaggia raccolga i fuggenti! In odio del cielo, in odio a' viventi, battuti dai venti, da orrende tempeste, le odiate lor teste ~ non possan posar! Erranti, piangenti ~ in orrida guerra col cielo, la terra ~ il mar, gli elementi... ognor maledetti in vita ed in morte, sia eterna lor sorte ~ eterno il penar! 22  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto secondo ATTO SECONDO Parte seconda. Scena prima Gran sala con porte laterali: vedesi per una di esse il campo inglese e  sempre qualche fortificazione. Castellani e Castellane, Puritani e Bruno. [Coro ed Aria di sir Giorgio] C ORO Piangon le ciglia ~ si spezza il cor... l'inferma figlia ~ morr à  d'amor! C ORO Iº Il duol l'invase? C ORO IIº La vidi errante tra folte piante... C ORO IIIº Or per sue case gridando va ~ «Piet à ... piet à !»... T UTTI Piangon le ciglia ~ si spezza il cor... l'inferma figlia ~ morr à  d'amor! Scena seconda Giorgio dagli appartamenti d'Elvira; poi Riccardo con foglio. D ONNE Qual novella? G IORGIO Or prende posa. T UTTI Miserella! D ONNE  È  ognor dolente? G IORGIO Mesta e lieta... D ONNE  È  senza tregua? G IORGIO Splende il senno... or si dilegua alla misera innocente. T UTTI Come mai? G IORGIO Dir lo poss'io? Se nel duol che m'ange il seno, ogni voce trema e muor! www.librettidopera.it 23  / 42  Atto secondoI puritani C ORO Deh favella... G IORGIO Mi lasciate. C ORO Te n' preghiamo... G IORGIO Ah no... cessate! (per partire; e li castellani lo trattengono) B RUNO   E  C ORO Deh ti muova quell'ambascia che ci aggrava al tuo dolor! G IORGIO Siate paghi... v'appressate! (tutti fanno cerchio intorno a Giorgio) G IORGIO Cinta di rose e col bel crin disciolto talor la cara vergine s'aggira: e chiede all'aura e ai fior con mesto volto: «Ove and ò  Elvira!» Bianco-vestita, e qual se all'ara innante, adempie al rito, e va cantando: il giuro. Poi grida, per amor tutta tremante... «Ah vieni, Arturo!» C ORO Ahi figlia misera ~ delira amor! Quanto fu barbaro ~ il seduttor! G IORGIO Geme talor, qual tortora amorosa, or cade vinta da mortal sudore: or l'odi al suon dell'arpa lamentosa cantar d'amore! Or scorge Arturo nell'altrui sembiante... poi del suo inganno accorta e di sua sorte, geme, piange, s'affanna... e ognor pi ù  amante, invoca morte. C ORO Ahi, figlia misera ~ morr à  d'amor!... Scenda una folgore ~ sul traditor! (all'ultime parole entra Riccardo con un foglio) [Recitativo dopo l'introduzione] R ICCARDO Di sua folgore il ciel non sar à  lento! «A scure infame Artur Talbo è  dannato dall'anglican sovrano parlamento.» C ORO  È  giusto fato! R ICCARDO Quaggi ù , nel mal che questa valle serra, a' buoni e a' tristi è  memorando esempio. C ORO Se la destra di dio tremenda afferra il crin dell'empio. 24  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto secondo (Riccardo scorre coll'occhio il foglio che tiene aperto. Segue a proclamare li decreti del parlamento) R ICCARDO Di Valton l'innocenza a voi proclama il parlamento, e a' primi onor lo chiama. C ORO Qual doglia, Valton, se vedran tue ciglia insana ancor la tua diletta figlia! R ICCARDO Infuria essa ad ognor?... G IORGIO Sol quando un suon marzial misera sente pi ù  ricorda il fuggir del caro amante e allor fassi furente. R ICCARDO E non v'ha speme alcuna? G IORGIO Medic'arte n'assicura che una subita gioia, o gran sciagura potria sanar la mente sua smarrita. C ORO Qual mai t'attende, o Artur, pena infinita! R ICCARDO In me, duce primier, parla Cromvello, il vil, ch' è  ognor in fuga, e di sangue civil macchi ò  Inghilterra, cercate or voi. E se sua rea fortuna, o malizia lo tragga a questa terra, non abbia grazia, n é  pietade alcuna. (il coro parte) Scena terza  Elvira, e detti. [Scena d'Elvira] E LVIRA (dentro la scena) O rendetemi la speme o lasciatemi morir. G IORGIO Essa qui vien... la senti? Oh come è  grave il suon de' suoi lamenti!  Esce Elvira scapigliata e in veste bianca. Il volto, il guardo, ed ogni  passo ed atto di Elvira palesano la sua pazzia. www.librettidopera.it 25  / 42  Atto secondoI puritani E LVIRA Qui la voce sua soave mi chiamava... e poi spar  ì . Qui giurava esser fedele, poi crudele... ei mi fugg  ì ! Ah mai pi ù  qui assorti insieme nella gioia de' sospir?... Ah rendetemi la speme o lasciatemi morir! G IORGIO   E  R ICCARDO Quanto amore è  mai raccolto in quel volto e in quel dolor! E LVIRA Chi sei tu? (dopo una pausa a Giorgio, il quale per consolarla fa una fisionomia ridente. Elvira ripete le parole che disse a Giorgio allorch é , nella prima parte del dramma, le di è  la notizia delle sue nozze con Arturo. Giorgio sorride, ma si asciuga le lagrime. Intanto Riccardo dall'altro lato mostra una grande commozione) G IORGIO Non mi ravvisi?... E LVIRA Padre mio?... Mi chiami al tempio? Non è  sogno... oh Arturo... oh amor!... Ah tu sorridi... asciughi il pianto! A imen mi guidi... al ballo, al canto! Ognun s'appresta a nozze, a festa, e meco in danza esulter à . (si volta, e vede Riccardo; lo prende per mano) Tu pur meco danzerai?... Vieni a nozze!... G IORGIO   E  R ICCARDO (Oh dio!) E LVIRA Egli piange! Egli piange... ei forse am ò !... (a Giorgio in disparte e sotto voce: poi torna a fissare Riccardo; poi gli afferra la mano, e tornando ad atteggiarsi dolorosamente) G IORGIO   E  R ICCARDO (Chi frenar il pianto pu ò !) E LVIRA (a Riccardo) M'odi e dimmi, amasti mai? R ICCARDO Gli occhi affisa in sul mio volto, ben mi guarda e lo vedrai... E LVIRA Ah se piangi... Ancor tu sai che un cor fido nell'amor, sempre vive di dolor!... (si abbandona al pianto, e si pone la mano sul volto. Giorgio l'abbraccia: essa lo lascia e passeggia) G IORGIO Deh! Ti acqueta, o mia diletta, tregua al duol dal tempo aspetta. E LVIRA (sempre passeggiando per la scena, n é  badando mai ai due che parlano) Mai!... G IORGIO   E  R ICCARDO Clemente il ciel ti fia. 26  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto secondo E LVIRA Mai!... G IORGIO   E  R ICCARDO L'ingrato ormai oblia. E LVIRA Ah! Mai pi ù  ti rivedr ò ! G IORGIO   E  R ICCARDO (Si fa mia la sua ferita mi dispera e squarcia il cor.) E LVIRA O toglietemi la vita o rendetemi il mio amor! (Elvira si volge in atto di furente verso Riccardo e Giorgio. Poi vi è  una pausa generale. Dopo un poco Elvira sorride e atteggia il volto alla maniera dei pazzi) G IORGIO   E  R ICCARDO Torn ò  il riso in sul suo aspetto, qual pensiero a lei brill ò ? E LVIRA Non temer del padre mio; co' miei pianti io placher ò ... ogni affanno andr à  in oblio, tanto amor consoler ò ! G IORGIO (Essa in pene è  abbandonata sogna il gaudio che perd é !) R ICCARDO (Qual bell'alma innamorata un rival rapiva a me!) E LVIRA Vien, diletto, è  in ciel la luna: tutto tace intorno intorno: fin che spunti in ciel il giorno, vien: ti posa sul mio cor! Deh t'affretta, o Arturo mio: riedi, o caro, alla tua Elvira; essa piange, e ti sospira: riedi, o caro, al primo amor. G IORGIO   E  R ICCARDO Possa un d  ì , bella infelice, merc é  aver di tanto affetto: possa un giorno nel diletto obliare il suo dolor! Ricovrarti ormai t'addice stende notte il cupo orror... (Elvira è  abbattuta dal delirio. Giorgio e Riccardo l'invitano a ritirarsi) www.librettidopera.it 27  / 42  Atto secondoI puritani Scena quarta Giorgio osserva all'intorno; poi afferra pe 'l braccio Riccardo come uno  che parlando mostra sapere un suo grave segreto. [Duetto. Finale II] G IORGIO Il rival salvar tu devi, il rival salvar tu puoi. R ICCARDO Io no 'l posso... G IORGIO Tu non vuoi? R ICCARDO No! G IORGIO Tu il salva! R ICCARDO Ei perir à ... G IORGIO Tu quell'ora ben rimembri che fugg  ì  la prigioniera? R ICCARDO S  ì ... G IORGIO D'Artur fu colpa intera?... R ICCARDO (quasi sdegnandosi) Tua favella ormai... G IORGIO (con dignit à  paterna) È  vera! R ICCARDO (come sopra) Parla aperto!... G IORGIO (come sopra) Ho detto assai! R ICCARDO Fu voler del parlamento se ha colui la pena estrema. Dei ribelli l'ardimento in Artur si domer à . Io non l'odio, io no 'l pavento, ma l'indegno perir à . G IORGIO Un geloso e reo tormento or t'invade e accieca... Ah trema!... Il rimorso e lo spavento la tua vita strazier à ... Se il rival per te fia spento un'altr'alma il seguir à . R ICCARDO Chi? G IORGIO Due vittime farai, e dovunque tu n'andrai l'ombra lor ti seguir à ! 28  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto secondo G IORGIO Se tra il buio un fantasma vedrai bianco, lieve... che geme e sospira sar à  Elvira, che mesta s'aggira, e ti grida: io son morta per te. Quando il cielo è  in tempesta pi ù  scuro s'odi un'ombra affannosa che freme sar à  Artur che t'incalza, ti preme, ti minaccia de' morti il furor! R ICCARDO Se d'Elvira il fantasma dolente m'apparisce e m'incalzi e s'adiri, le mie preci, i singulti, i sospiri mi sapranno ottenere merc é . Se l'odiato fantasma d'Arturo sanguinoso sorgesse d'Averno, ripiombarlo agli abissi in eterno lo farebbe il mio immenso furor! (Giorgio dopo una pausa lo abbraccia piangendo e con affetto paterno) G IORGIO Il duol che s  ì  m'accora vinca la tua bell'anima... R ICCARDO Han vinto le tue lacrime... mira... ho bagnato il ciglio. G IORGIO   E  R ICCARDO Chi ben la patria adora onora la piet à . R ICCARDO Se inerme ed in periglio... salvo ei per te sar à . G IORGIO S  ì ; il salva!... R ICCARDO E dall'esilio contro la patria libera se armato ei qui verr à !... G IORGIO Mia man non è  ancor gelida, con te il combatter à . R ICCARDO (con mistero) Forse dell'alba al sorgere l'oste ci assalir à ... s'ei vi sar à !... G IORGIO Morr à ! Sia voce di terror patria, vittoria, onor! www.librettidopera.it 29  / 42  Atto secondoI puritani G IORGIO   E  R ICCARDO Suoni la tromba, e intrepido io pugner ò  da forte, bello è  affrontar la morte gridando libert à ! Amor di patria impavido mieta i sanguigni allori; poi terga i bei sudori e i pianti la piet à . R ICCARDO All'alba! G IORGIO All'alba! G IORGIO   E  R ICCARDO All'alba! R ICCARDO Alba che surgi a un popolo che a libert à  s'affidi giuliva a lui sorridi nunzia d'eterno sol. Alba che surgi ai perfidi tiranni della terra sii nunzia a lor di guerra, alba d'eterno duol. (stanno per separarsi: nel fondo della scena Giorgio si rivolge a Riccardo, e lo prende per mano) G IORGIO Il patto è  gi à  fermato, se Artur è  inerme o vinto?... R ICCARDO Avr à  piet à  e conforto... G IORGIO Se vien ascoso e armato?... R ICCARDO Ei sar à  avvinto e morto! 30  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto terzo ATTO TERZO Scena prima  Loggia in un giardino e boschetto vicino alla casa d'Elvira: questa casa  ha la porta e le finestre con vetri assai trasparenti.  Da lontano si vedono sempre alcune fortificazioni, ecc.  Il giorno comincia ad oscurarsi. - Si leva un uragano, e mentre pi ù   imperversa, sentonsi dentro le scene e da lontano alcune grida  d'allarme ed un colpo di archibugio. - Poco dopo Arturo comparisce  avvolto in un grande mantello. A poco a poco esce la luna. La casa internamente vedesi da varie lampade illuminate.  Arturo, e poi Elvira. [Scena d'Arturo] A RTURO Son salvo, alfin son salvo. I miei nemici falliro il colpo, e mi smarrir di traccia. Oh patria... oh amore, onnipossenti nomi! Quant'io vi sento e adoro! Ad ogni passo mi balza il cor nel seno e benedico ogni tronco, ogni fronda ed ogni sasso. Oh com' è  dolce a un esule infelice dopo il misero errar di riva in riva, toccar alfin la terra sua nativa: vedere ed abbracciar colei che in core gli fu scolpita per la man d'amore! (vedesi trasparire fra i vetri del palazzo Elvira vestita di bianco. Essa non vista da Arturo, trapassa sola e cantando. La sua voce va perdendosi a mano a mano che essa internasi ne' suoi appartamenti) E LVIRA A una fonte afflitto e solo s'assideva un trovador: e a sfogar l'immenso duolo, sciolse un cantico d'amor. A RTURO La mia canzon d'amore? Ah Elvira, ah Elvira, ove t'aggiri tu? Nessun risponde! A te cos'io cantava di queste selve tra le dense fronde, e tu allor facevi eco al cantar mio! Deh! Se ascoltasti l'amoroso canto... odi un esule afflitto, odi il mio pianto. www.librettidopera.it 31  / 42  Atto terzoI puritani A RTURO A una fonte afflitto e solo s'assideva un trovador, tocc ò  l'arpa, e suon ò  duolo: sciolse un canto e fu dolor! Corre a valle, corre a monte l'esiliato pellegrin; ma il dolor gli è  sempre a fronte, gli è  compagno nel cammin. Brama il sole, allorch é   è  sera: brama sera, allorch é   è  sol: gli par verno primavera, ogni riso gli par duol. (sentesi un sordo battere di tamburo entro le scene) A RTURO Qual suon?... Gente s'appressa. C ORO Iº (sommessamente entro le scene) Agli spaldi... C ORO IIº Alle torri sar à . T UTTI Si cercher à ... ~ Non sfuggir à . A RTURO Ove m'ascondo? Ah l'orde di Cromvello sono ancor di me in traccia...  Arturo si ritira e vedesi un drappello d'Armigeri traversare il fondo della scena: appena che sono passati, Arturo esce e guarda lor dietro. A RTURO Ad altro lato vanno i furenti; perch é  mai non oso porre il pi è  dentro le adorate soglie?... Dire a Elvira il mio duol, la fede mia?... Ah! No... perder potrei me stesso e lei. ~ Tentiam di nuovo il canto! A me forse verr à , se al cor le suona, quasi a richiamo de' bei d  ì  felici quando uniti dicemmo: io t'amo, io t'amo! 32  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto terzo A RTURO Cerca il sonno a notte scura l'esiliato pellegrin. Sogna e il desta la sciagura della patria... e il suo destin! Sempre eguali ha i luoghi e l'ore l'infelice trovador. L'esiliato allorch é  muore, ha sol posa al suo dolor. Scena seconda  Elvira, ed Arturo in disparte. Si vede dietro le vetriate Elvira che ritorna. Poi essa accostasi alla porta; e sentendosi questo piccolo rumore dalla parte del palazzo, Arturo si ritira. - S'apre il palazzo.  Elvira esce con un andare smarrito, poi si ferma quasi in atto di stare in ascolto. E LVIRA Fin  ì ... Me lassa!... Oh come dolce all'alma mi scendea quella voce... Oh dio, fin  ì ! Mi parve... Ahi rimembranze, ahi vani sogni! Ah mio Arturo; ove sei? A RTURO (inginocchiandosi) A' piedi tuoi! Elvira, ah mi perdona! E LVIRA (gettandosi nelle sue braccia) Arturo?... È  desso! E LVIRA Sei pur tu... Or non m'inganni!... A RTURO Ingannarti?... Ah no, giammai. E LVIRA Io vacillo... temo affanni. A RTURO Non temer... spariro i guai, ove a noi sorride amor! Nel mirarti un solo istante, io sospiro e mi consolo d'ogni pianto, d'ogni duolo che provai lontan da te. E LVIRA (Ch'ei prov ò  lontan da me!) (dice il primo verso da s é  stessa e precisamente coll'accento di persona che ha la mente confusa per meste circostanze) Quanto tempo!... Lo rammenti? A RTURO Fur tre mesi!... www.librettidopera.it 33  / 42  Atto terzoI puritani E LVIRA (con entusiasmo delirante di passione) Ah no... tre secoli di sospiri e di tormenti... fur tre secoli d'orror! Ti chiamava ad ogni istante: riedi, o Arturo... e mi consola, e rompeva ogni parola coi singulti del dolor! A RTURO Deh perdona!... Ella era misera prigioniera... abbandonata; in periglio... E LVIRA (con rapidit à  appassionatissima) E l'hai tu amata? A RTURO Io?... Colei?... E LVIRA Non è  tua sposa? A RTURO Chi dir l'osa? E LVIRA Io il chiedo, o Arturo! A RTURO Mi credevi s  ì  spergiuro? Da quel d  ì  ch'io ti mirai avvampai d'un solo ardore, per te fido insin che muore il mio core avvamper à . La mia vita io ti sacrai nella gioia e nel dolore... e la morte per amore cara e santa a me sar à . E LVIRA (Oh parole d'amor... lieta son io! Ei non l'amava adunque? Oh Arturo mio!) Da quel d  ì  che a te giurai, solo appresi aver il core; e a te fido infin che muore questo cor palpiter à . La mia vita io ti sacrai nella gioia e nel dolore... e la morte per amore cara e santa a me sar à . (si danno scambievolmente la destra, e si volgono al cielo) E LVIRA   E  A RTURO Questo giuro s  ì  puro e di fede che a te alziam, o motor d'ogni affetto, tu fiorisci d'eterno diletto: tu consola sventura ed amor. A RTURO Tua crudel dubbiezza amara deponesti, e paga or sei?... E LVIRA Di'... se a te non era cara a che mai seguir colei? 34  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto terzo A RTURO Or t'infingi, o ignori ch'ella presso a morte... E LVIRA Chi? Favella! A RTURO La regina. E LVIRA La regina? A RTURO Un indugio... e la meschina su d'un palco a morte orribile... E LVIRA E fia ver? Qual lume rapido or balena al mio pensier! Dunque m'ami?... A RTURO E puoi temer? E LVIRA Dunque vuoi?... A RTURO Star teco ognor tra gli amplessi dell'amor. A RTURO Vieni fra le mie braccia amor, delizia e vita, non mi sarai rapita or che ti stringo al cor. Ansante, ognor tremante ti chiamo... e ognor ti bramo... vien; mi ripeti: io t'amo, t'amo d'immenso amor. E LVIRA Caro, non ho parola ch'esprima il mio contento: l'alma elevar mi sento in estasi d'amor. Ansante... ognor tremante ti chiamo e te sol bramo e mille volte: io t'amo a te ripete il cor. (Elvira si pone sul core la mano d'Arturo) [Finale III] (odesi ancora il suono del tamburo) A RTURO Ancor di nuovo questo suon molesto! Li miei nemici! www.librettidopera.it 35  / 42  Atto terzoI puritani E LVIRA (si vede che a questo suono la sua testa comincia a vacillare) S  ì , quel suon funesto! Io conosco quel suon... ma tu non sai che pi ù  no 'l temo ormai! ~ Nella mia stanza squarciai il vel, di che s'orn ò  sua testa... Calpestai sue pompe... ed all'aurora... con me tu ancora... verrai a festa e a danza. A RTURO Oh dio che dici? (Arturo si ritira un passo e la guarda con stupore e spavento fissamente nel volto) E LVIRA Cos  ì  come guardi, mi guardan essi, e intender mai non sanno il parlar... il mio riso... il duol, l'affanno! (Elvira si tocca la testa e il cuore) A RTURO Oh ti scuoti... tu vaneggi? (sentesi da parti opposte dentro il boschetto le voci di vari drappelli d'armigeri, che incontrandosi si scambiano il motto di fazione) C ORO Iº Alto l à ! C ORO IIº Fedel drappello. C ORO Iº E chi viva? C ORO IIº Anglia, Cromvello! C ORO Iº Viva! C ORO IIº Viva! T UTTI Vincer à ! A RTURO Vien, ci è  forza ormai partir! E LVIRA Ah tu vuoi fuggirmi ancor?... No colei pi ù  non t'avr à ! (Arturo prende per mano Elvira che lo guarda e infuria delirando. Essa gettasi ai piedi di Arturo e gli abbraccia le ginocchia. Egli vorrebbesi pure sciogliere da lei, ma questa infelice delirando si volge a gridar soccorso) A RTURO Vien... E LVIRA T'arresti il mio dolor! A RTURO Taci. E LVIRA Aiuto... per piet à !... A RTURO Ah! 36  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto terzo Scena terza  Riccardo, Giorgio, Bruno, Armigeri, con facelle, Castellani, e Castellane. G IORGIO  È  qui Arturo? R ICCARDO Arturo? T UTTI Arturo? (Arturo che s'avvede della demenza di Elvira resta impietrito di dolore guardandola immoto, n é  curandosi di tutto ci ò  che accade intorno a lui. Elvira è  invece instupidita per tutto che vede. Riccardo a cui fanno eco li puritani s'avanza ad intimare la sentenza del parlamento. Alle parole «Morte» vedesi che Elvira cangia aspetto, ed ogni suo motto ed atto palesa che questo avvenimento tremendo produsse una commozione nel cervello, ed un totale cambiamento intellettuale) R ICCARDO Cavalier, ti colse il nume punitor de' tradimenti. C ORO   DI   ARMIGERI Pera ucciso fra tormenti chi tradiva patria e onor! G IORGIO   E  D ONNE Oh infelice! Un destin rio a tal spiaggia or ti guid ò ! R ICCARDO   E   A RMIGERI Talbo Artur, la patria e dio te alla morte condann ò ! E LVIRA Morte! U OMINI A morte! D ONNE Ahi qual terror! P URITANI Dio raggiunge i traditor! E LVIRA Che ascoltai?... D ONNE (le donne guardando Elvira e circondandola osservano tutti li mutamenti che si mostrano sulla fisionomia di Elvira) (Si tramut ò !... si fe' smorta... ed avvamp ò !) G IORGIO   E  R ICCARDO Se avr à  il senno?... Avr à  pi ù  lacrime nel mirar chi per lei muor! (vedesi che Elvira in sua mente ragiona; ma essa è  come persona che svegliasi da lungo sonno, Arturo, dopo averla contemplata, e sentendo le espressioni amorose, le dice le sue parole con affetto immenso e prendendole la mano) E LVIRA Qual mai funerea voce funesta mi scuote e desta dal mio martir! Io fui s  ì  barbara... lo trassi a morte!... M'avr à  consorte nel suo morir! www.librettidopera.it 37  / 42  Atto terzoI puritani A RTURO Credeasi misera da me tradita? Traea sua vita in tal martir! Or sfido i fulmini disprezzo il fato... se a lei d'allato potr ò  morir! R ICCARDO Quel suon funereo ch'apre una tomba cupo rimbomba, m'infonde orror. Lor sorte orribile spense gi à  l'ira, mi affanna e inspira piet à  e dolor! G IORGIO Quel suon funereo feral rimbomba nel sen mi piomba m'agghiaccia il cor! Sol posso, ahi misero, tremar e fremere: non ha pi ù  lacrime il mio dolor! C ORO   DI   PURITANI Quel suon funereo ch'apre una tomba cupo rimbomba, infonde orror. È  dio terribile in sua vendetta gli empi ei saetta sterminator!... C ORO   DI   DONNE Quel suon funereo feral rimbomba, al cor ci piomba, gelar ci fa! Pur fra le lagrime speme ci affida, che dio ci arrida di sua piet à ! (li puritani, mostrandosi impazienti d'indugiare l'esecuzione della sentenza, sono trattenuti dalle donne e da Giorgio. Arturo è  sempre intorno ad Elvira) B RUNO   E  P URITANI Dio comanda a' figli suoi che giustizia alfin si renda... G IORGIO , R ICCARDO   E   D ONNE Sol ferocia or parla in voi? La pietade... Iddio v'apprenda! 38  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Atto terzo A RTURO Deh ritorna a' sensi tuoi!... E LVIRA Qual mi cade orribil benda?... A RTURO Oh mia Elvira!... E LVIRA E vivi ancor? A RTURO Teco io sono... E LVIRA Ah il tuo perdono!... Per me a morte, o Arturo mio... A RTURO Di tua sorte il reo son io... E LVIRA   E  A RTURO Un amplesso! Insieme B RUNO   E  U OMINI Avvampo e fremo! G IORGIO , R ICCARDO   E  D ONNE Io gelo e tremo! E LVIRA   E  A RTURO Un addio! Insieme B RUNO   E  U OMINI Fia l'estremo! G IORGIO , R ICCARDO   E  D ONNE Oh dio! L'estremo! P URITANI Cada alfin ~ l'ultrice spada sovra il capo al traditor! A RTURO Arrestate... Vi scostate! Paventate il mio furor. Ella è  tremante, ella è  spirante, anime perfide sorde a piet à ! Un solo istante l'ira affrenate, poi vi saziate, di crudelt à ! P URITANI Iº Ah vendetta sui ribaldi! P URITANI IIº Ah vendetta!  All'improvviso tutti si fermano, perch é   odesi un suono di corno da caccia; vari Armigeri puritani escono ad esplorare, e tornano guidando un  Messaggero. Questi reca una lettera a Giorgio che in compagnia di  Riccardo la scorre: entrambi si volgono ai circostanti con faccia ridente. T UTTI Suon d'araldi!... È  un messaggio? D ONNE Un divin raggio! www.librettidopera.it 39  / 42  Atto terzoI puritani U OMINI Esploriam... T UTTI Che mai sar à ? G IORGIO Esultate, ah s  ì  esultate; gi à  i Stuardi or vinti sono i captivi han gi à  perdono l'Anglia terra ha libert à ! R ICCARDO   E  P URITANI A Cromvello ~ onore e gloria!... la vittoria ~ il guider à ! Insieme E LVIRA Dall'angoscia al gaudio estremo par quest'alma al ciel rapita: ben so dir che sia la vita or che tua l'amor mi fa. A RTURO Dall'angoscia al gaudio estremo par quest'alma al ciel rapita: ben so dir che sia la vita or che tuo l'amor mi fa. C ORO Siate liete alme amorose qual d'amor foste dolenti: lunghi d  ì  per voi ridenti quest'istante segner à . E LVIRA   E  A RTURO Ah! Sento, o mio bell'angelo, che poca è  intera l'anima, per esultar nel giubilo che amor ci doner à . Benedir ò  le lacrime l'ansia, i sospir, i gemiti, vanegger ò  nel palpito d'un'ebbra volutt à . C ORO   GENERALE Amor pietoso e tenero coroner à  di giubilo l'ansia, i sospir, i palpiti di tanta fedelt à . 40  / 42 www.librettidopera.it C. Pepoli / V. Bellini, 1835Indice INDICE Personaggi...............................................3 Atto primo...............................................4 Scena prima........................................4 [Introduzione].....................................4 Scena seconda....................................5 Scena terza.........................................6 [Cavatina di Riccardo].......................6 Scena quarta.......................................8 [Duetto Giorgio ed Elvira].................8 Scena quinta.....................................11 [Coro e Cavatina].............................11 Scena sesta.......................................13 [Recitativo dopo la Cavatina d'Arturo] ..........................................................13 Scena settima....................................14 [Finale I]...........................................15 Scena ottava.....................................16 Scena nona.......................................18 Scena decima....................................18 [Terzetto nel finale]..........................18 [Seguito del finale]...........................19 Scena undicesima.............................20 Atto secondo.........................................23 Scena prima......................................23 [Coro ed Aria di sir Giorgio]............23 Scena seconda..................................23 [Recitativo dopo l'introduzione].......24 Scena terza.......................................25 [Scena d'Elvira]................................25 Scena quarta.....................................28 [Duetto. Finale II]............................28 Atto terzo..............................................31 Scena prima......................................31 [Scena d'Arturo]...............................31 Scena seconda..................................33 [Finale III]........................................35 Scena terza.......................................37 www.librettidopera.it 41  / 42  Brani significativiI puritani BRANI SIGNIFICATIVI A te, o cara, amor talora (Arturo) ............................................................................... 12 A una fonte afflitto e solo (Arturo) ............................................................................ 32 Ah per sempre io ti perdei (Riccardo) .......................................................................... 7 Ah vieni al tempio, fedel Arturo (Elvira e Coro) ....................................................... 21 Cinta di rose e col bel crin disciolto (Giorgio) ........................................................... 24 Qual mai funerea (Elvira) ........................................................................................... 37 Qui la voce sua soave (Elvira) .................................................................................... 26 Son vergin vezzosa (Elvira) ....................................................................................... 16 Suoni la tromba, e intrepido (Giorgio e Riccardo) ..................................................... 30 42  / 42 www.librettidopera.it