Cognomi Greci Messina Macris Messenion
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COGNOMI DI ORIGINE GRECA A MESSINA
di DANIELE MACRIS
I G. ROHLFS, Dizionario storico dei
cognomi nella Sicilia orientale. Re
pertorio storico e filologico, Palermo
1984; G. CARACAUSI, Dizionario ono
mastico della Sicilia, Palermo 1994;
A. VARVARO, Lingua e storia in Sicilia,
Palermo 1981; D. MAcRls, Cognomi
di origine greca in Salento, Lucania,
Calabria e Sicilia, in «Atti dell' Accade
mia Peloritana dei Pericolanti, Classe
di Lettere, Filosofia e Belle Arti»,
suppl. 1, vol. LXXVI (2000), pp. 183
190; ID., Cognomi di origine greco
bizantina nel comprensorio di Barcel
lona P. C., in I Basiliani nella storia di
Barcellona P.C., Patti 2006, pp. 61-65.
Per il lato calabro, con note molto
interessanti anche per Messina, come
ovvio, cfr. G. FALCONE, I riflessi antro
ponimici della grecità bizantina e
metabizantina nella Calabria reggina,
in Italia linguistica nuova ed antica.
Studi linguistici in memoria di O. Par
langeli, Galatina 1976, pp. 301-317;
G. ROHLFS, Dizionario dei cognomi e
dei soprannomi in Calabria, Ravenna
1979; F. MaSINo, Note e ricerche lin
guistiche, Reggio Calabria 1977; ID.,
Cognomi greci di Reggio Calabria,
Bova 2002; C. NIKAS, La lingua degli
ellenofoni di Calabria. Onomastica e
toponomastica, in Atti del I convegno
internazionale. Le minoranze lingui
stiche in Calabria: proposte per la dife
sa di identità etnico-culturali neglette
(Locri, 5-7/6/1998), Ardore 2000, pp.
143-153; F. VIOLI, Tradizioni popolari
grecocalabre: i cognomi e i sopranno
mi bovesi, Bova 2000; ID., I lessici
antroponimici di Bova e Palizzi, Bova
Marina 2003.
Il presente contributo parte dall'esigenza, ormai avvertita da più parti, di
passare dalla descrizione di livello regionale ad uno studio areale della
diffusione della grecità in Sicilia e nell'area dello Stretto, partendo dagli
importanti contributi di Rohlfs, Caracausi, Varvaro per la Sicilia, e da quelli
di Rohlfs, Falcone, Mosino, Nikas e Violi per la sponda calabra, con l'inten
to di presentare, ove possibile, un'analisi maggiormente circostanziata
dell'area indagata'.
In questa sede non è di primaria importanza il dato diacronico, che può
essere ricostruito solo in minima parte attraverso la tradizione manoscritta,
da ricercare negli archivi statali e privati, ma la recensione sincronica
dell'imponente massa di cognomi documentabile oggi a Messina
2
•
Sull'ininterrotta e significativa presenza greca nella storia di Messina è stata
prodotta ampia ed accurata bibliografia, che spazia dall'età micenea fino
ai nostri giorni'.
A livello statistico, rendiamo noto che sono stati individuati oltre 500 cognomi
di origine greca a Messina.
Per quanto riguarda la classificazione dei cognomi, noi riteniamo che quella
operata da Triandafyllidhis in patronimici, matronimici, etnici, epanghel
matici, ecclesiastici, sia la più completa ed articolata e superi la casualità
dell'ordine meramente alfabetico".
Tra i patronimici svetta, in piena consonanza con quanto attestato nel resto
della Sicilia, in Calabria e nel Salento, il genitivo senza articolo: Acacia,
Alampi/Lampi, Alecci/Alesci, Alessi, Alessandrà, Alessandro, Anastasi/Ana
stasio, Andronaco, Anghelone, Angeli, Aniceto, Antero, Antioco, Antoci,
Arcadi, Areto, Armaleo, Ascenti, Attanasio, Barbalace, Barbuci, Basile,
Bernava, Brancatelli, Brancato, Calisto, Corianni, Caristi/Caristina, Celi,
Chirico, Chiricosta, Ciranni, Circosta, Ciriaco, Colace/Colaci, Colaianni,
Colandrea, Colantoni, Costa, Costantino, Costagiorgiano, Crimi, Criaco,
Crisostomo, Cusmà, Davì, De loannon, D'El ia, Epifanio, Farsaci, Feminò/
Femminò/Fimmanò e Fiumanò, Foscolo, Foti, Fucà/Fugà, Galati Gervasi,
Gianò/lannò, Giorgianni, Giorgio, Gligora, Gregorio, lannaci, lannelli/
Iannello, lannò,loppolo, leni, Larnpò, Lampuri, Lania, Leo, Leonti, Lican
dro, Licastro, Lisciandro, Lonia, Lucà, Lucifora, Mafrici, Manuli, Marcianà,
Marino, Micali, Micalizzi, Micò, Minasi, Moraci, Morici, Nania, Nastasi,
Natoli, Nica, Nichi, Nici, Nicita/Nocita, Nuciforo, Pantaleo, Pantè, Pantò,
Patera, Paternicò, Pati, Poi iafito, Procopio, Pugl iatti/Pul iatti, PuIiafito, Sergi,
Sirianni, Sofi, Stefanizzi, Strati, Sutera, Todaro, Tripepi, Vangeli, Vasile,
Versaci, Vieni.
Rispettivamente i corrispondenti greci, perlopiù popolari, al genitivo, anche
attestati in codici medievali, sono: AKUKT], XapaAuIlTCll-dim. AUIlTCll, AMçll,
AAEçUVÒpOll, Avovio, Avooréon-Ncordon, Avòpovixou, AyyÉAOll, AV1K11TOll,
5
Avaépou, Avnoxo'l.l, AvnoXT] (popolare), ApKa8T], ApÉ1T], EPfloÀao'l.l-AEOV1T]
A'I.lçÉv1T], A8ava<Jto'l.l, MnapgrcaÀaKT] (flnapgrcaç vezzeggiativo familiare di
origine italiana, "zio"- e AaKT]ç diminutivo di Ano<J1oÀT]ç, BayyÉÀT]ç oppure
riferito all'origine di un consistente gruppo di emigrati dalla Laconia in pro
vincia di Messina e, per natural converso, nell'area dello Stretto nell'alto
Medioevo, da flrcapflrcaç-AaKo:>vaç donde anche il toponimo "Barbalaconi"
a Ricadi (VV) e a Salina, nelle Eolie. Altri tentativi etimologici, non piena
mente persuasivi, vedi in Rohlfs 1979 e Caracausi 1994 s. v. Ba<Jl}':T],
TIaYKpa1T] donde, con metatesi e sonorizzazione, Brancato e
dim. Brancateli i, KaÀÀt<J1o'l.l, KOÀlaVVT] (Kéxio diminutivo arvanitico di
N1KoÀaoç e rtavvT]ç, Giovanni, con naturale confusione di ''l'' con "r"
in siciliano), Xuptoroù, MlxaÀT]-MlXÉÀT] (soprattutto a Creta), Kupuncoo,
K'I.lp-Kw<J1a, Kop-Fiévvn, KOÀaKT] da N1KoÀaKT] (con aferesi), KOÀta-rtavvT],
Kòxic-Avòoéou, KOÀta-Av1WVT], KW<J1a, Kzovorcvrivou, KW<J1a-rECOpyWVO'l.l
segno, forse, di remote presenze caucasiche in contingenti bizantine,
cfr., in altra categoria, Armeli, per gli Armeni, KÀilflT], Xpl<JO<J10fl0'l.l, Kooué,
(ebreo) Iexrvvorv singolare ibrido greco-latino, con "del! di origine
(+ abl. in latino cfr. De Angelis, De Regibus ecc.) e genitivo plurale di
Ioxrvvnç, fUta, ETCl<paVT], Bap<JaKT], E'I.l<PT]fltavOU, <PCO<JKOÀO'l.l (Creta ed
Eptaneso), <P(iml, <PcoKa, raÀa1T], di origine germanica, con media
zione greca medievale secondo Caracausi 1994, s. v., Ioxxvvcòv-Ftovvròv,
rEOlpytcivvrJ (Fecopyiou-Fuìvvq) Tprryòpr], Ftovvéxn (dirn. tipico di Creta)
Furvvn + suff. dim. "eli us", forse da connettere al culto popolare, assai
diffuso nella Calabria reggina e nel Val Demone per S. Giovanni Crisosto
mo. detto affettuosamente S. Giovannello, cfr. chiesa di S. Giovannello a
6
Chiesa di S. Maria del Graffeo
(<<Cattol ica») in via Primo Settembre
presso piazza del Duomo.
Fotografia, albumina, Ignoto, 1907
2 Cfr. materiale reperibile presso l'Uffi
cio Anagrafe del Comune di Messina.
Complessivamente, e per approssima
zione, si possono censire oltre cinque
cento cognomi di origine greca a Mes
sina, rappresentanti numerosi ceppi di
notevole diffusione, non certo nuclei
superstiti ed isolati, come è agevole
osservare nel testo.
Chiesa di S. Maria del Graffeo
(<<Cattolica»), Madonna del Graffeo.
Tavola di ignoto artista messinese
del Settecento raffigurante la Madonna
del Graffeo (o della Lettera).
Fotografia, albumina, G. Brogi, 1896
3 G. VALLET, Rhegion et Zane/e. Histoire,
commerce et civilisation des cites
chalcidiennes du Detroit de Messine,
Paris 1958; Lo Stretto crocevia di cul
ture, Atti del convegno internazionale
di studi sulla Magna Grecia (Taranto
J 986), Napoli 1987; M.B. FOTI, Il Mo
nastero del 55. Salvatore in lingua Pberi,
Messina 1989; Bibliografia topografi
ca della colonizzazione greca in Italia
Gerace (RC) e quartiere di recente urbanizzazione a Messi
na, Fecopviou, EunÀoou, EuyÉVll, AallltOU, Avovio, Aéovroç,
Aeovrn, Nucévopou (per dissimilazione Licandro, nome
anche di un quartiere settentrionale di Messina, San Lican
dro, legato al culto di un anacoreta siculogreco o italogreco
di età bizantina prearaba, dove recenti, interessanti ricerche
hanno posto in evidenza emergenze monumentali tanto
suggestive quanto miserande), AUKamou, Aouxd, Nucnoopou
(per dissimilazione Lucifora, ma cfr. Nucifora) Mrrupixn,
Movoùxn, Mupxiovoù, Mopivou, M1XaÀll, MlxaÀi't<JTj (dimi
nutivo, ma cfr. pure toponimo in Epiro), MllKO derivazione
ngr. da L101111V1KOç), Mnvé, Mopéxn, (A)vavia, Na<Ha<JTj,
Ava'toÀll (aferesi Natoli), N1Kirca, Nixu, Ilrrvte (ÀEilllffiVOç),
Ilo-répo, Ilpoxoxn, IIoÀuEUK'tou da cui numerosa famiglia
Puliafito, Pugl iatti, Pul iatti, LÉPYll, Lllapayòll, Lo<jlll, L'tE<jlavl't<JTj,
L'tpa'tT] (Euorpé'rn), Lffi'ti]pa, 8(E)OÒffipOU, 8EOnpEnil, BayyÉÀll,
Bao"i.Àll, Bopouxn, EuyÉv1l5.
Particolari, per formazione suffissale, sono i patronimici in
-nouÀoç, di ragione tardolatina, attestati dal VII sec. d.C., cfr.
Triandaphyllidhis, diffusi in Grecia, soprattutto in Pelopon
neso, ma non molto rappresentati in Ital ia meridionale e in
Sicilia: Sinopoli (da 3EvonouÀoç, "figlio dello straniero"
secondo Alessio, ma cfr. Rohlfs e Caracausi), Cozzucoli
Cozzupol i (da Kouroòno-oàoç, "figi io dello zoppo"), leropol i
(rEponouÀoç, "figi io del vecch io").
A quanto risulta, unico esempio di patronimico in -lÒllç, è Colloridi, certa
mente originario della Piana di Gioia Tauro.
Fra i matronimici individuiamo Agati, Artemisia, Calanni/Calanna (di origine
nebroidea), Catrini, Condina, Frosina, Impollonia, Nicotina, Smeralda, Sofia
e Tripodina, rispettivamente da AyaSll, Aoreuicio, KaÀavva, Atxutepivn,
Kovtotvo (femminile popolare da KOV'tOç, "basso"), Eu<jlp0<Juvll-<I>P0<JUVll,
AnoÀÀffivla, Nixérprnvo "originaria di Nicotera" (oppure "moglie di Nico
tra"), Tputòòotvo ("moglie di Tripodi"), Lo<jlla
6
.
Per i cognomi etnici la formazione è dovuta ai suffissi -l'tllç, -otoç, -uvoç, -éç,
-cO'tT]ç: Alioto, Antillo, Arcovito, Armeli/Armeni, Asterite/Asteriti, Bisantis,
Bruzzaniti, Cafeo, Calabrò, Cammaroto, Caminiti, Campisi, Candiano,
Cannioto, Capizzi, Capizzoto, Carioti, Caroniti, Cassaniti, Cattania, Cesarò,
Citriniti, Cotroneo, Criniti, Cotroneo/Cutroneo/, Galatioto, Gerace/Geraci,
Germanà, Germanò, Greco, lerace, lriti, Laccoto, Lepanto, Lipari, Lisciotto,
Magliarditi/Magliardito, Mammoliti, Maniaci, Mantineo, Marafioti, Messi
neo, Mileto/Mileti, Militi, Milioti, Minniti, Mortelliti, Niosi, Oriti, Palermiti,
Panasiti, Parafioriti, Parasiliti, Parialò, Passaniti, Paterniti, Paternò, Petra
Iia/Petral ito, Politano, Polito, Polizzi, Proiti, Raciti, Randazzo, Reitano,
Rodì, Rodi, Romeo, Saffioti, Saraniti, Savasta, Schifilliti, Schipilliti, Scilipoti,
Sciotto Scipilliti, Scopelliti, Sfacteria, Sidoti, Sigillò, Sirna, Spartà, Squilla
cioti, Staiti, Stelitano, Tricomi, Utano.
È interessante approfondire l'eventuale luogo d'origine e formulare alcune
ipotesi inedite: Alioto è certo "originario di Alì", "luogo alto" in arabo;
Antillo deriva dall'omonimo comune, da gr. med. "av'tilÀlOç", gr. ant.
"avSilÀlOç", "luogo volto ad oriente"; Arcovito "originario di Arcevia", loc.
presso Augusta, Mineo e Palagonia; Armeli/Armeni da gr. med. Apuévrj;
7
"Armeno", con dissimilazione consonantica nella forma
Armeli, testimonianza del cosmopolitismo bizantino e
postbizantino; Asterite/Asteriti da gr. med. "Aor-e-pi.rrp;" "ori
ginario di Astros", cittadina dell'Arcadia, ma Caracausi pro
pone un casale Asterium, nei pressi di Messina, forse più
convincente e, comunque, di chiaro etimo greco "stella";
Bisantis da "Buçav'tlOç" , "originario di Bisanzio"; Bruzzaniti,
"originario di Bruzzano", centro della Locride; Cafeo, forse
da "Ka<IJ<lJaioç", "originario di Caffa" , porto genovese della
Crimea, che aveva frequenti rapporti con Messina; Calabrò
sicuramente indica origine dalla regione vicina; Cammaro
to indica origine dal popoloso quartiere di Carnaro, dial.
"i Camrnari", in considerazione delle diverse denominazioni
areai i del quartiere stesso, comunque da gr. "KaJ.lapa" "volta,
arco, anche di ponte" ma cfr. greco di Calabria "cammari" da
KaJ.lllapOç" cespuglio di euforbie"; tuttavia in neogreco si
riscontra anche l'epanghelmatico "KaJ.lapo'toç", "garzone di
stanza"; Candiano/Cannioto (da Candioto, con assimilazione
tipica del dialetto romanzo) significa certamente "originario
di Candia", città dell'isola di Creta, oggi chiamata Hpuxxato:
Capizzi è paese dei Nebrodi, il cui etnico è "Capizzoto";
Carioti, originario di Caria", in provincia di Vibo Valentia, da
xupùo "noce", Caroniti significa "originario di Caronia",
- grosso centro dei Nebrodi il cui etimo è incerto, ma l'accento ci indirizza
verso un'origine greca - e oriundi di Caronia fondarono anche un casale di
nome Caroniti (Ioppolo) presso Nicotera, oggi in provincia di Vibo Valentia;
Cassaniti "originario di Cassano", centro in provincia di Cosenza; Cattania
da "Kurcvoioç", "originario di Catania"; Cesarò è centro abitato dei Nebro
di, di etimo sicuramente greco (cfr. Caracausi, da gr. td xiooopoç, "edera" o
KEPUcrOç, "ciliegia"; Citriniti, etnico di Ku8pTjvl1, "Cydrini", città dell'Arme
nia, con influenze paretimologiche banalizzanti da xirpivoç, "giallo";
Cotroneo/Cutroneo si riferisce a Korprovcioç, "persona proveniente da
Crotone", il cui nome medievale era Ko-rporvn, e fu rinominata Crotone solo
nel 1928; Criniti, "originario di Crini", gr. Kpnvn, "fonte"; Galatioto, "origi
nario di Galati", centro dei Nebrodi, ma anche borgata a sud di Messina;
Gerace/Geraci, centri abitati in Calabria e Sicilia, con etimo greco (cfr.
Caracausi s. v.): Germanà/Germanò senza dubbio si riferisce ad origine
tedesca; Greco è lampante, come anche il composto Parlagreco; lerace si
rifà a Gerace; lriti, "originario di Reggio", da Pl1YlTl1ç, con prostesi vocalica
eufonica e volatilizzazione di y intervocalico; Laccoto, "originario di Lacco",
gr. med. AaKKoç, "pozza, stagno", frazione di Brolo (ME); Lacquaniti, da
AUKKrovi'tl1ç, "originario di Acconia", centro in provincia di Catanzaro,
interpretazione comunemente diffusa, ma in un contributo di prossima
pubblicazione sull'onomastica di origine greca nella Piana di Gioia Tauro
avanzo diversa ipotesi; Lepanto è riferito alla cittadina dell'Etolia, resa
famosa dall'omonima battaglia navale, svoltasi il 7/10/1571, che vide la
vittoria degli alleati cristiani sui Turchi; Lipari è riferito al capoluogo, sede
vescovi le, delle Isole Eolie; Lisciotto/Sciotto è da intendersi "originario di
Scio", forma italiana tardo medievale e moderna di Xioç, isola dell'Egeo
orientale, a lungo dominio genovese; Magliarditi/o, "originario di Mellardo",
feudo nei pressi di Milazzo; Mammoliti, "originario di Mammola", centro
8
G.D. Babinioti, Dizionario della Lingua
Neo Greca, Atene 1998
e nelle isole tirreniche, val. X, a cura
di G. Nenci e G. Vallet, Pisa-Roma
1992; T. MARTINEZ-MANZANO, Konstan
tinos Laskaris: Humanist, Pbilologe,
Lehrer, Kopist, Hamburg 1994; EAD.,
Sembianza de un umanista bizantino,
Madrid 1998; Da Zancle a Messina.
Un percorso archeologico attraverso
gli scavi, volI. I-II, a cura di G.M. Bacci
e G. Tigano, Palermo-Messina 1999
2001; Nel cuore del Mediterraneo
antico. Reggio, Messina e le colonie
calcidesi dell'area dello Stretto, a cura
di M. Gras, E. Greco e P.G. Guzzo,
Roma 2000; G. LA TORRE, Messina
come metafora e luogo idealtipico
della politica, Soveria Mannelli 2000;
G. KORINTHIOS, La Universitas Graeco
rum di Messina nel '700 e '800, in
«Hlinika Minymata», 4 (2001), pp.
60-86; Messina e Reggio nell'antichi
tà: storia, società, cultura, a cura di
B. Gentili e A. Pinzone, Messina 2002;
P. ALESSIO, I Santi italogreci dell'Italia
meridionale, Patti 2004; D. MACRIS,
Riflessioni sulla presenza greca a Mes
sina in età moderna, in «Pagnocco»,
6 (2005), pp. 48-51; ID., Un'intri
gante Fata Morgana, in "Pagnacco»,
9 (2006), pp. 8-11; ID., Tutela delle
I
I
I
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fFOf\ffOMENA
BlEEPrAIJA KaMENOY
LXOI\[A:
E.L. zt.A8HL, O.cp.
TA
ENEIAKA- MAL
ONOMATA
M. Triadafillydi, I Nostri Nomi di Famiglia
Salonicco 1982
minoranze linguistiche nella Regio
ne Sicilia, in «Pagnocco», 13 (2008),
pp. 25-26; F. IRRERA, Costantino La
scetis, in «Pagnocco», 9 (2006),
pp. 27-33; per una ripresa di produ
zione poetica in lingua greca a Mes
sina cfr. Et. KATEPINAKH-MI1POiNO,
<Pf.2NELESf.2AJ]' TA TEIXH, A8f]vu 2003;
EAD., Kcncnviba- Tempesta, A8f]vu 2006
(in italiano e in greco); in Grecia, su
storia contemporanea che riguarda
la presenza di studenti greci a Messi
na, cfr. 1. BABIZOL, Etoi Oev6mv... 1J
xopunovaoa, A8f]vu 2002, tradotto da
D. Macris per la parte riguardante
Messina (pp. 119-141), cfr. G. VAVIZOS,
Studenti greci a Messina alla fine de
gli anni sessanta, in «Pagnocco», 12
(2007), pp. 7-10; un interessante espe
rimento di pubblicazione trilingue in
G. CAVARRA, Kantharos, Messina 2008,
con testi dell'autore in siciliano di
Limina e in italiano e traduzione in
neogreco curata da D. Macris; per un
ampio quadro Iinguistico e lessicale
cfr. G. CARACAUSI, Lessico greco della
Sicilia e dell'Italia meridionale, Paler
mo 1990; utile per cronologia e docu
mentazione delle fonti S. CUSA, I diplo
mi greci ed arabi di Sicilia, I, Palermo
1868-1882.
in provincia di Reggio Calabria; Maniaci, "originario della
regione di Mani", situata in suggestiva posizione peninsulare
tra Laconia e Messenia, in posizione centrale nel tridente del
Peloponneso, cfr. gr. med. MavtaKlle;, al cui proposito è da
ricordare il famoso generale bizantino Giorgio Maniace, che
occupò la Sicilia orientale dal 1038 al 1044, precedendo i
Normanni, fondatore dell'omonimo centro etneo di Maniace
(CT); Mantineo cfr. gr. med. Mcvnvcioç, "originario di Manti
nea", città dell'Arcadia, cfr. Mantineo, frazione di Cessaniti
(VV); Marafioti "originario di Maratea"; Messineo è l'etnico
greco dei Messinesi, Meoonvuioç: Mileto/Mileti, centro abita
to in provincia di Vibo Valentia; Milioti si riferisce certamente
a gente di Milazzo - MUÀot-MuÀlc01T\e; -, d'altronde è un tipi
co cognome milazzese; Militi, "originario di Milè", antico
borgo in agro di Galati Mamertino, da gr. med. "mele
to", probabile anche in considerazione dell'area di origine
del cognome stesso (Galati Mamertino, Longi); Minniti si rife
risce, in genere, alla popolazione greca del Val Demone,
Aeuévvo - poi non più compreso e deglutinato,
ma presente, per intero, nel nome della frazione Diminniti,
alle porte di Reggio Calabria: in pratica erano i Greci della
Sicilia orientale che numerosi trovarono rifugio in Calabria
durante la dominazione araba ed è naturale che, pur consi
derato oggi cognome tipicamente reggi no, sia ancora ben rappresentato in
Sicilia orientale, di cui è l'etnico medievale greco; Mortelliti, "originario di
Mortelle", frazione a nord-ovest di Messina; Niosi, forma assibilata da gr.
modo Ntc01:Tle;, "originario di los", ma cfr. altre ipotesi in Caracausi; Oriti, che
Caracausi spiega come "originario di Oria", andrebbe meglio compreso,
vista anche la sua diffusione areale, come etnico tardo-medievale di Tortori
ci, luogo di miniere e, dunque, OpuXdo, Orice in volgare, da cui l'etnico
OpuXd1:Tle;-Opud1:Tle;-Opl1;lle;; Palermiti "originario di Palermo" e forse a
Greci di Sicilia passati in Calabria si dovette la fondazione del piccolo
centro di Palermiti (CZ); Panasiti potrebbe risalire alla città greca dell'Asia
Minore Ilovéotov, come anche Sidoti al porto dell'Asia Minore LiòTI piutto
sto che al piccolo villaggio di Scido, in Aspromonte; Parafioriti, di vasta dif
fusione nei Nebrodi, da gr. med. 'TlapaXillpi1:1le; ", con naturale passaggio
x-r. "originario di Paracorio", centri abitati di Delianuova e Oppido Mamer
tina (RC); Parasiliti resta insoluto-Caracausi propone un etnico di *Parasili(?),
luogo ad oggi ignoto-; Parialò, "originario di Paro", isola delle Cicladi,
famosa per il marmo, da gr. med. modo Ilupurvoç, con dissimilazione;
Passaniti, etnico ridotto da "Passaneto", antico casale di Lentini e anche
sorgente presso Francofonte (SR); Paterniti, "originario di Paternò"; Paternò
è nome di città, con accentazione greca; Petralia, centro abitato delle
Madonie, da gr, med. "rcÉTpa ÀEia", "pietra liscia", donde l'etnico Petralito;
Policastro, da gr. med. lloÀuKaCl1:pOV, presente in Macedonia e, più vicino,
in Campania e Calabria (oggi Petilia Policastro (KR); Politano, etnico misto
da lloÀl1;Tle;, "originario di Costantinopoli", cui risale anche Politi; Polizzi
si riferisce al noto centro delle Madonie, Polizzi Generosa, diminutivo
gr. med. *lloÀi1:CllOv"cittadina", cfr. Palizzi (RC); Proiti in Caracausi è
spiegato come nome di oggetto, rcpOXU1:Tle;, "brocca", ma non persuade; Raciti,
etnico di gr. med. paXTI, "montagna", quindi "montanaro"; Randazzo, grosso
9
centro del Catanese, da gr. med. PEVÒUKllç, da pÉvòa "cintu
ra", secondo Caracausi. s. V.; Reitano è un etnico misto, da
Prty1TT]ç+ suffisso latino-anus, da connettere comunque ad
origini reggine, cfr. dial. "riggitanu", con spirantizzazione e
volatilizzazione di "g" intervocalico di ragione greca; inoltre
è anche nome di un centro dei Nebrodi occidentali; Rodì
e Rodi sono connessi alla popolosa isola, capoluogo del
Dodecanneso, donde furono inviati coloni per la fondazio
ne di Rodì Milici (ME); Romeo è l'etnico greco medievale
per eccellenza, Ptouuioç, pop. Poxué«; "cittadino dell'Impero
romano"; Saffioti, "originario di Safò", toponimo in Calabria
Briatico (VV); Saraniti, cognome di area nebroidea, "origina
rio di Sarano", contrada presso Badolato (CZ); Savasta, con
riferimento alla città greca del Ponto oggi Sivas in
Turchia; Schifilliti, Schipilliti, Scipilliti, etnici con varianti da
top. * crKu<jJaç, "luogo di giaggioli", in Calabria (Scilla, Sider
no, Sinopoli e Santa Cristina d'Aspromonte), cfr. Rohlfs s. v.
"Scifà", ma anche Scifì, presso Forza d'Agro, in provincia di
Messina, con suffisso diminutivo; Scilipoti da cruÀmaç, luogo
di * m.Àll1WV, "pianta graminacea", contrade presso Condofu
ri, Roccaforte del Greco, Roghudi, Bova Marina, Africo e
un po' in tutta la Calabria meridionale; in Sicilia a Capizzi,
con palatalizzazione; Scopelliti, "originario di Skopelos",
isola delle Sporadi settentrionali, ma anche centro presso Palermo, dal gr.
crKonEÀoç, "scoglio"; Sfacteria, nome di isola prospiciente le coste occiden
tali della Messenia, da cui spesso partirono numerosi contingenti di profu
ghi greci ed albanesi alla volta della Sicilia e dell'Italia meridionale durante
il dominio turco dei Balcani; di Sidoti si è detto poc'anzi, insieme con Pana
siti; Sigillò da gr. "LlKEÀ6ç", "Siculo"; Sirna, da Lupva, toponimo in Arcadia;
Spartà, toponimo e contrada di Messina, gr. cr'ltap'taç, luogo di ginestre",
contrada anche di Brattirò, Davoli, Filadelfia, Girifalco, Mileto, Ricadi,
Sambiase. Strongoli, Tropea, Vazzano e, in area grecanica, di Bova, Condo
furi, Roccaforte del Greco; Squillacioti, "originario di Squillace", antica
sede vescovile in provincia di Catanzaro; Staiti, centro in provincia di
Reggio Calabria; Stelitano, variante di Stilitano, con doppio suffisso da
L'tuÀoç, "Stilo", importante centro della provincia di Reggio Calabria; Trico
mi r da Tpixcouo, villaggio a Cipro; Urano, "originario di Bova" da Boùcç,
gr. med. Bova, capoluogo spirituale e culturale dei Greci della provincia di
Reggio Calabria
7
•
Si può ora passare all'analisi dei cognomi agentis o epanghelrnatici, cioè
significanti mestiere, che presentano i suffissi -aç (Eùç-Éaç-contrazioneJ e
-cprj; (non accentato), -tuç (forma ridotta -è), -oioc, oltre che denominazioni
peculiari del greco: Agelao, Anzà, Arcanà, Attinà/Ottanà, Azzarà, Balsamà,
Barilà/Barillà, Bottari, Bucalo/Bucolo, Busà, Butà/Buttà/Buttò, Calamarà,
Calcò, Cannata/Cannatà, Cannistrà/Cannistraci, Chinigò, Chisari, Chitè,
Ciarcià, Cinà, Cipitì, Cirinà/Cirinnà, Calafati, Collurà/Cullerà, Collovà,
Comandè, Crisà, Crisafi/Grisafi, Grizzafi, Crisafulli, Crisarà, Cucè, Cugliari,
Cuppari, Curatola, Currò, Cuscinà, Dragà, Facciolà, Falcornatà. Farnà,
Fassari/Fazzari, Fazzalari, Floccari, Frascà, Frasconà/Rasconà, Furnari,
Calata. Gaglioti, Germanà, Giuttari, Gullifa, ldà. Impalà, Laganà, Larinà,
Laurà. Mangraviti, Manti, Mantaci, Mastroianni, Mastroieni, Matrascia,
10
G. Caracausi, Dizionario Onomastico
della Sicilia, val. I, Palermo 1993
4 M. TPIANTA<t>rAAILl.H, Ta oixoveveioxa
11m; ovouata, 0caauÀ.ovL1C11 1982.
5 G. CARACAUSI, Dizionario onomastico
della Sicilia, Palermo 1994, s. w.
6 Ibidem, s. w.
7 Ibidem, s. vv.; ROHLFS, app. citt.;TRIAN
DAPHYLLlDIS, op. cit.: VIOLI, app. citt.;
passim.
G. Rohlfs, Soprannomi Siciliani
Palermo 1984
Milone, Misiti, Molinè/Mulonè, Molonia, Muscarà, Musicò,
Nizzari, Ottanà, Patanè, Pedullà, Pidalà, Piserà, Pittari, Plu
mari, Pontari, Pullè, Pullia, Ravidà, Rapaglià, Rodà, Saccà,
Samà, Scudellà, Scuderi, Sicari/Sigari, Scari, Sidari, Sità, Spa
daro, Spartà, Spatari, Staltari/Startari, Sturi aie, Tamà, Trimar
chi, Tringali, Urdl/Urzl, Varrà, Virzì, Zaccà, Zangari, Zanghì,
Zappalà, Zuccalà.
Agelao da gr. ant. aycAaioç, "che vive in gregge", "errante,
selvatico"; Anzà probabilmente è da connettere a toponimo
arabo av-rçapl, "altura", cfr. Catanzaro, col suffisso -cç, che,
oltre ad essere epanghelmatico, può indicare le peculiarità di
un luogo; Arcanà, da gr. med. modo apXlvoJ, "iniziare", quin
di" principiante, apprendista"; Attina/Ottanà, da gr. med.
modo x-rcvaç, "pettinaio"; Azzarà, da gr. med. 'Papaç, "pesca
tore"; Balsamà indica chiaramente lo speziale o il venditore
di balsami (Rohlfs, S. v.); Barillà/Barillà cfr. gr. med. modo
"bottaio"; Bottari, "bottaio", con ace. proparossi
tona greca, da gr. med. prestito da lat. buttis + suff.
greco med. atono; Bucalo/Bucolo cfr. gr. "pasto
re", con ritrazione dell'accento; Busà deriva da un misto
arabo-greco "bus+ àc", "raccoglitore o venditore di ampe
lodesmo"; Butà/Buttà/Buttò indica il bottaio, "botte", gr.
med. flTCOtnTIOV, unoircri: Calarnarà, da gr. med. modo
KaAaflapaç, "uomo di lettere, scrivano"; Calcò, da gr. med. xaAK6ç, "fab
bro"; Cannata/Cannatà, da gr. med. modo Kavva-ra, "brocca, vaso di creta
per l'acqua", dunque "vasaio"; Cannavà, da gr. ant.
"canapa" col solito suffisso- aç, quindi "coltivatore di canapa"; Canni
strà/Cannistraci (dim.) è il canestraio-gr. med. modo xcvioroi-: Chinigò, da
gr. Kuvlly6ç, "cacciatore"; Chisari, forse da gr. med. * xucrapllç da collegare
a gr. med. modo xuvOJ, "fondere, versare"oppure, secondo Caracausi, con
cautela, cfr. cogn. in Atene KAll<Jlapllç (ma accento ed etimologia diversi);
Chitè, gr. med. XU-rllç, "fonditore"; Ciarcià , da gr. td. KupKaç, "tacchino",
quindi "allevatore di tacchini" (secondo Caracausi da connettere anche a
Cicciù); Cinà, da gr. med. crxolVaç, "cordaio"; Cipitì, da gr. td. KllTCctnr,ç,
"giardiniere"; Cirinà/Cirinnà, da gr. med. XOlplV6ç, "suino", dunque "alle
vatore di maiali, porcaro", ma Caracausi preferisce un matronimico, cfr. s. v.;
Colafati, da gr. med. KaAa<jla-rllç, "calafato"; Collurà/Cullurà indica il vendi
tore di ciambelle, "cuddhure" in dialetto siciliano, e in gr. med. e modo
"xousoùpc": Collovà, di origine nebroidea, soprattutto Naso, Capo d'Or
lando, da gr. td. "piccola torta", poi gr. med. "parti
colare dolce che si offre alla fine delle messe in suffragio, quaranta giorni
dopo la morte", dunque l'sorta di pasticciere specializzato"; Comandè, da
gr. modo KOUI.wv-rÉaç, da it. "comando", dunque "comandante"; Crisà, oltre
alla logica connessione con xpucr6ç "oro", potrebbe avvicinarsi, secondo
Caracausi, a KAHcraç, "chiavaio", ma ngr. KAHòapaç; Crisafi/Grisafi/Griz
zaffi, da gr. med. xpucra<jlllç, "orafo"; Crisafulli è diminutivo del precedente;
Crisarà, da gr. med. xpnoupc, ant. xpnoépo, "crivello, setaccio", dunque"
artigiano o venditore di setacci"; Cucè, da gr. med. KOUKi, "fava", e quindi
"venditore di fave"; Cugliari, di diffusione calabrese, da ngr. areale
xouAlapl, "cucchiaio", e così "fabbricante o venditore di cucchiai"; Cuppa
ri, da gr. med. KOUna, "catino", quindi "fabbricante o venditore di catini";
11
Curatola, da gr. med. Koup(itffipaç, "pro
curatore", ma in greco di Calabria
GERHARD ROHLFS
"capo dei mandriani", comunque di
etimo latino, con mediazione greca;
Currò, da ngr. OlKOUpOç, "casalingo,
tranquillo"; Cuscinà, da gr. med. modo
xòoxrvo, "setaccio", così "fabbricante o
venditore di setacci"; Cuzzupè si con
netterebbe a voce meridionale "cuzzu
pa", dolce di casa, ciambella, col suffisso
ridotto; Dragà, da gr. modo Tpayaç, da
connettere a rpuyi, "caprone"; Facciolà,
da gr. td. e med. epaKl6)clOv, "pezzuola
per coprire il volto", ngr. epaKloÀ-l; Falco
rnatà, da gr. med. Xahffil-W, "caldaia",
quindi" calderaio"; Famà, cfr. cognome
in Grecia <Da/laç, senza persuasiva spie
gazione; Fassari/Fazzari, forse da etimo
arabo hassar, "fabbricante di stuoie",
col noto suffisso; Fazzalari, da gr. med.
*<DaKlOÀ-lapT]ç, cfr. Facciolà; Floccari, da
gr. med. modoepÀ.6KKOç, "fiocco di lana";
Frascà, probabilmente da legare a ca
SCAVI LINGUISTICI
ratteristiche di luogo, cfr. "frasca";
Frasconà/Rasconà, da gr. med. modo
NELLA MAGNA GRECIA
epÀ-acrKt, "fiasco"; Furnari, da gr. modo
epoupvapT]ç, "fornaio"; Galatà. da gr.
modo yaÀ-a'tuç, "lattaio"; Germanà, già
esaminato in precedenza, potrebbe,
CONGIWÒ EDITORE
secondo alcuni, connettersi alla coltiva
zione della segala, in dia!. "jermanu";
Giuttari, senza spiegazione in Rohlfs,
ma Caracausi propone da Giuattari, senza curarsi dell'accento; Gullifa è G. Rohlfs, Scavi linguistici nella Magna
Grecia, Galatina 1974
apparentato a Collovà; Idà da gr. med. yti5aç, "capraio"; Impalà viene con
nesso al gr. 1t:aÀ-moç, "antico, vecchio", cfr. gr. di Bova "paleo"; Laganà da
gr. med. modo À-axavaç, "erbivendolo", ma a loannina (Epiro) À-ayuva è un
pane schiacciato; Larinà, da gr. ant. comico À-aplvoç, "ingrassato, grasso",
usato in Aristofane, con verbo derivato À-aplVEUO/lal, "ingrassare", attestato
in Sofrone, da agg. À-apoç, presente di nuovo in Aristofane, quindi "colui
che ingrassa, sciI. animali" mentre Caracausi e Rohlfs non abbozzano nep
pure un tentativo; Laurà, da gr. med. À-aupa, "eremo", quindi "eremita";
Manganaro, da gr. td. /luyyavov, "macchina da guerra, catapulta", poi
"argano" in Eusebio di Cesarea, con suffisso lat. -arus. dal verbo /layyavEuffi,
di età classica, "usare arti magiche", poi "usare trucchi", con scivolamento
semantico in ambito prima bellico, poi artigianale, se in ngr. passa ad indi
care arnesi riguardanti l'irrigazione e la filatura, e proprio a quest'ultimo
ambito si riferisce il cognome de quo, "macchina a cilindri per lisciare
e rendere più morbidi panni e tessuti" (Caracausi), ma anche "filatoio,
rocchetto", in ambiti familiari e non industriali, e cfr. il quartiere dei Manga
ni a Costantinopoli e la nota località di Manganari di los, nelle Cicladi;
inoltre in sic. "manganaru" viene inteso come "operaio delle filande di seta,
12
E. De Felice, I Nomi degli Italiani
Vicenza 1982
setaiolo", il cui corrispondente in ambito
neolatino è Paratore, e dalla diffusione
dei due cognomi in ambito messinese si
evince l'importanza secolare che la fila
tura della seta ebbe per l'economia citta
dina; Mangraviti/Manglaviti da gr. med.
"soldato armato di mazza";
Manti, da gr. ant. "indovino";
Mantaci, diminutivo di Manti; Mastroianni
e Mastroeni/Mastroieni è con prefisso
latino "magister", passato nel gr. med.
uuiotrop, modo usato spesso in
Sicilia dalle popolazioni greche per indi
care l'artigiano agiato, il padrone di bot
tega, seguito dal nome proprio popolare
Ttrrvvnç, ByÉvllç; Matrascia, da etimo
arabo "matrah", "luogo su cui ci si sdraia",
cfr. greco di Calabria "rnatraho". "mate
rasso", quindi "materassaio"; Milone, cfr.
"mulino", da cui i derivati Moli
nè, Mulonè e Molonia; Misiti, da gr.
med. modo "intermediario, me
diatore d'affari, sensale"; Muscarà deriva
da "allevatore di vitelli"; Musi
cò , "cantore", cfr. gr. Nizzari,
da verbi greci viçw-vl7t1:w-vipw, "lavare,
preparare il bagno"; Ottanà cfr. Attinà;
Patanè, col suffisso ridotto, da gr. modo
"coperta grezza"; Pe
dullà/Pedalà/Pidalà, "maniscalco", da gr.
med. modo 1tÉ1:aÀov "ferro di cavallo";
Piserà da gr. *mSapaç, "vasaio"; Pittari,
gr. *1t1:l:1:apllç, "focacciaio"; Plumari, da gr. med. "ricamatore";
Pontari, da etimo latino "pons", col suffisso atono, "costruttore di ponti";
Pullè, cfr. ngr. 1to1JÀÀaç, "cacciatore di uccelli"; Pullia, da gr. med. modo
1to1JÀi, "uccello"; Ravidà si collega a papòi, "bastone"; Rapaglià, da fr. anti
co "rapaille", "bosco", col suffiss -aç, "boscaiolo"; Rasconà cfr. Frasconà;
Rodà, cognome tipico di Gallicianò di Condofuri (RC), ma diffuso anche in
Sicilia orientale, da connettere a gr. ant. poòov, "rosa" o a gr. med. modo
POÒt, melagrana", donde "coltivatore di rose o di melograni"; Saccà si con
nette a 0aKKoç, "sacco"; Samà cfr. ngr. nome bibl ico, cfr. Caracausi,
S. v.; Sarà sembra aferesi per Azzarà, da collegare a ",apaç, "pescatore";
Scudellà/Scutellà, da gr. med. modo 0K01J'l:EÀÀCiç, "scodellaio"; Sicari, da
ngr. 2:uKapllç, si connette a 0UKt, "fico"; Siclari, da ngr. 0iKÀa, "secchia",
con etimo latino "sicla", da "situla": Sidari si connette a gr. med. oiòepoç,
"ferro"; Sità, da gr. modo 01l1:aç, "fabbricante di stacci"; su Spartà cfr.
"supra", S. v.; Sturiale, da gr. 01:0ÀOç, "flotta", donde *01:oÀaplOç, con meta
tesi; Tamà, forse da gr. modo "voto", da verbo gr. ant. 1:a00W, med.
modo 1:açw; Trimarchi, da gr. med. "governatore di una turma",
suddivisione amministrativa subregionale bizantina, con metatesi attestate
dalla tradizione manoscritta; Tringali, da gr. med. òpo1Jyyapwç, "comandante
13
di un reparto militare, chiamato opovyyoç"; Urdì, da
"mulo", lat. td. "burdus", "burdo", quindi" mulat
tiere"; Urzì/Virzt invece viene riferito a ngr. "spaz
zola"; Varrà, assente in Caracausi e solo registrato in Rohlfs,
forse da gr. "pesante" oppure, più verosimilmente,
forma sincopata di con successiva assimilazione,
mentre altri ipotizzano da etimo lat. med. "vara", "sentiero",
quindi "colui che apre sentieri"; Zaccà, variante di Saccà;
Zappalà si cannette a 't(l"(xnu, "filza o resta di fichi"; Zangari
da gr. med. modo 'to"uYlCapTjç, "calzolaio"; Zuccalà, da gr.
med. modo'tO"ovlCaAl, "pentola?",
Il suffisso -UpTjç atono può significare anche caratteristiche
fisiche personali, come nel caso di Chillari, "Iabbruto". Anche
-aç talora produce tali eponimi, per esempio Fradà, "dalle
sopracciglia pronunziate", cfr. ngr. <ppuoaç9 .
A caratteristiche personali sono da connettere anche Agrò,
Alati, Aliquò, Amendola/Amendolia, Arcadia, Arcolaci/Arco
raci, Arcuri, Argiroffi, Argurio, Aricò/Arigò, Asprea/Aspria,
Bacalà/BagalàNadalà, Blefari, Bambaci/Bombaci, Cacace,
Caccamo, Caci/Cacì, Cacopardo, Calarco, Calamoneri, Cala
pai, Calì/Caliò/Cali, Calimeri, Calipari, Callari Camarda,
Cannaò/Cannavò, Caprì, Cardà, Cardaci, Cardia, Cardullo,
Carfì/Scarfì, CaruIl i/Caru Ilo, Celona/Ci lona, Ceraolo/Ciraolo,
Cesareo, Chillari, Chillè, Chinigò, Chiofalo, Chirieleison, Cidone, Cifalà,
Cirone, Codispoti/Codispoto/Spoto, Cogi iandro, Col ica/Corica, Condell i/
Condello, Condoluci, Crastì, Crea, Crifò/Grifò, Crinò, Crupi, Culici, Cullura,
Cumbo, Cundari, Cupitò, Curtò, Cutè, Cutrì, Cuzari, Cuzzocrea, Dattila/
Dattola, Dieni, Drommi, Falzea, Fanara, Fanizzi, Faraci, Fenga, Filocamo,
Fragomeni, Fradà, Furchì, Galipò, Gallà, Galofaro/Garofano, Geraci, Gullì,
Gullo, Gullotta/Gullotti, lelitro, lellamo, lelo, Impallomeni, lpsale, Iraci,
Isgrò/Sgrò/Sgroi, Levanti, Ludica, Machì, Macrì, Mallamaci/Mallemaci,
Mallamo, Mantica, Marullo, Marzachì, Matà, Meduri, Meliadò, Mendolia,
Monorchio, Mungo, Musicò, Muzzì, Nifari, Ollà, Palamara/Palmara, Paleo
logo, Parisi, Patania, Pellicanò/Pulicanò, Pentimalli, Perdichizzi, Perdicucci,
Piromalli, Platania, Pirri, Polia, Polimeni, Prochilo, Profili/Profilio, Rasà/
Razzà, Repici, Ridinò, Rigano, Rosaci, Sanò, Saraò, Scaffidi, Schepis, Schil
lirò/Schirò, Schipani, Scordo/Scordino, Scullica, Scura, Sfameni/Sframeli,
Sindona/Sindoni, Spanò/Spinò, Tallarida/fallarita, Tiano/Tigano, Traclò, Tri
filò/frifirò, Trigona, Tripi, Tripodi/Tripode. Triscari, VacalebreNacalebri, Ullà,
Villari/Villarà, Vizzari, Zanghì, Zema, Zumbo.
Agrò cfr. uyp6ç; "campo"; Alati, cfr. gr. med. modo uAan, "sale"; Aliquò cfr.
UAVlC6ç; "salato"; Amendola-Amendolia-Ammendolia, da gr. U/lvyoaATl
"mandorla", gr. rned. modo U/lUYOUAO ("mandorla") -u/lvyouhci ("mandorle
to"): Arcodaci-Arcolaci-Arcoraci-Arcuri-Arcodia (femm.) cfr. UPlCOU01"orSO",
con suffissovezzeggiativo-diminutivo -alCTjç;; Argiroffi-Argurio, da gr. upyvp6ç,
"argenteo"; nel caso di Argiroffi si deve postulare una slavizzazione recente
del cognome (fine XVII- inizio XVIII sec.), come spessoattestato in famiglie
di commercianti greci, di un ramo della famiglia che da Chio si trasferì in
Russia e, poi, dopo le note vicende del 1769/1770, in Sicilia; Aricò-Arigò
cfr. UypOllC6ç; "rustico"; Asprea, da gr. ao"npoç;, "bianco"; Bacalà/BagalàNadalà
da gr. td. "felce", con suffisso toponimico, "felceto", ma cfr. Rohlfs
14
E. De Felice, Dizionario dei Cognomi
Italiani, Milano 1992
8 ID., op. cit., s. VV.
9 ID., op. cit., S. VV.
B. Parodi, Cognomi Siciliani
Santa Veneri na 2006
s. v.; Billè, probabilmente da gr. "pene", col suffisso
ridotto; Blefari, gr. "palpebra"; Bornbaci-Bambaci
cfr. cotone"; Cacace, cfr. ngr. KaKaKT]ç,"cattivel
lo"; Caccamo, cfr. "bagolaro"; Caci/Cacì/Cacia da
gr. Kcxioç: Cacopardo, da gr. KaKaç, "cattivo" e nome pro
prio med. llapòoç, ma, meglio, cfr. Rohlfs xoxoxopòoç, ".
afflitto, tetro, triste", con dissimilazione eufonica adstratica;
Calapai, da gr. KaÀaç, "buono" egr. med. dirn. di
llavayu.6'TI]ç; Calarco cfr. KaÀ6çapxOJv, "buon capo"; Cala
moneri cfr. KaÀa!J-l, "canna", + -épnç, di origine francese;
Calì/Caliò/Cali, da gr. KaÀ6ç, "buono"; Caliri, dal ngr.
KaUipT]ç; Carnarda cfr. Ka!J-apòT] "specie di tenda"; Can
naò/Cannavò cfr. "grigio, dal colore della canna";
Capri, da gr. Karepoç, "cinghiale", ma gr. bov. "verro"; Cardà,
da gr. KapuM, "noceto", con sincope, cfr. S. Pietro di Caridà
(RC); Cardaci, cfr. KapuMKT]ç" piccola noce", diminutivo
del cognome attestato Kcpùòrj;": Cardia, cfr. gr. Kapòia,
"cuore"; Cardullo, cfr. Kapòia "cuore" con suffisso diminuti
vo; Carft, cfr. gr. med. modo xupòi., "chiodo"; Carulli/Carullo,
cfr. gr. rned. modo KapouÀl, "spagnoletta, rocchetto"; Casta
no, da gr. Kacr-ravaç, "castano"; Celona/Cilona/Cirona, da
gr. XEÀoJVT], "tartaruga"; Ceraolo/Ciraolo cfr. KEpauÀT]ç" suo
natore di flauto o di corno"; Chilà/Chillari/Chillè, da gr.
XEiÀoç, "labbro"; Chiofalo cfr. KE<jJaÀl"testa"; Chirieleison cfr. KUplE
EÀÉT]crov, invocazione della liturgia bizantina, "Signore, pietà", proba
bilmente assegnato ad orfani; Cidone, da gr. med. modo KUÒoJV1, "mela
cotogna", forse anche con riferimento etnico a Kuòcòvtoç, "originario di
Ci dane", importante centro greco deII'Asia Minore; Cifalà, da gr. rned.
modo KE<jJaÀl, "testa", quindi, col suffisso, "testa grossa", "testone"; Cilia,
cfr. gr. KOlÀia, "ventre"; Codispoti/Codispoto da gr. td., rned. modo
olKoòEcrrea-rT]ç, "padrone di casa"; Cogliandro/Cogliandolo/Gugliandolo da
gr. xoxirrvòpov, "coriandolo"; Collica/Culici cfr. KaUlç "pane d'orzo";
Condo/Condello (dim.)/Condina (matronimico) cfr. gr. med. xovror; "basso,
corto"; Condoluci, da gr. rned, modo xovròç, "basso" e gr. cal. luci, "fuoco"
oppure lukkio, "occhio"; Corica cfr. xopoxr«; "corvo"; Crea, da gr. KpÉaç,
"carne"; Crifò/Grifò cfr Kpu<jJaç "nascosto"; Crinò cfr. !J-EÀaXPolVaç "bruno";
Crupi cfr. xoupoùrcnç "calvo"; Cuffari, cfr. gr. rned. modo Kou<jJaç, "sordo";
Cullura cfr. KouÀoupa "ciambella rotonda"; Cumbo, gr. rned. modo
Ka!J-reoç, "nodo, inganno"; Cundari, da gr. rned, modo KOUVTOUpOç, "dalla
coda corta, mozza", riferito a cavallo, poi "basso"; Cupitò, forse da ngr.
Kom.rozousoç: Currò cfr. oixoupòç "domestico, quieto, pigro", con aferesi;
Curtò, da gr. td., rned., modo KupTaç "gobbo, ricurvo"; Cutè, da gr. modo
xouròç, "sciocco"; Cutrì, da gr. rned. modo xoùrpc, "testa"; Cuzari, da
gr. med. modo xoutoòç, "zoppo"; Cuzzocrea cfr. xouroo KpÉaç "carne
mozza"; Dattila/Dattola, da gr. òaK1:uÀoç, "dito"; Dieni, da gr. rned. modo
"di due stirpi, razze"; Drammi, da gr. òpouoç, "strada";
Falzea, da gr. cal. sic. <jJaÀTçoç, da lat. "falsus"; Fanara, da gr. rned, modo
<jJavap", "fanale, faro"; Fanizzi, diminutivo dell'ipocoristico depotenziato
<l>avT]ç, da Emouvtoç, ETel<jJavT]ç; Faraci cfr. <jJapaKl "paletta"; Fenga, da gr.
<jJÉyyoç, "luce, splendore della luna", cfr. ngr. <jJtryap", "luna"; Filocamo
Filorarno cfr. <jJ1Àayailoç "bramoso di nozze"; Fragomeni, cfr. gr. ant. <jJpacrcrOJ,
15
med. modo<ppaçùJ. "chiudere, recintare"; Fradà, da gr.
med. modo <ppuM<;. "dalle sopracciglia folte"; Furchì,
da gr. med. modo "fango, palude", oppure
da gr. med. modo <pOUpKU, "rabbia", con suffisso
caratterizzante; Ga/ipò, da gr. XUÀE7tO<;, "difficile";
Gallà, da gr. KUÀ6<;, "bello", poi crist., med., mod.,
"buono"; Galofaro/Garofalo, cfr. gr. mod yupu<puÀo.
"garofano"; Geraci-lraci cfr. YEpaKl "falco"; lelitro/
lellamo da gr. td. yÉflEÀÀO<;, "gemello"; lelo cfr. gr.
ant. rÉÀùJV oppure sost. yÉÀùJ<;. "sorriso"; Gullà/Gullì/
Gullo/Gullotta/Gullotti cfr. KOUÀÀ6<; "tronco, mozzo,
mutilo", con suffisso diminutivo romanzo; Impallo
meni, da gr. med. modo fl7tUÀùJJ.lÉvo<;. "rattoppato";
Ipsa/e, da gr. ant, KUIjfÉÀll. "cesta per cereali", ma gr.
modo "alveare"; Isgrò cfr. O"Youp0<; "riccio", con pro
stesi e sincope; nella zona cfr. Sgro, Sgrò e Sgroi;
Levanti, da gr. med. modo "persona corag
giosa, baldo giovane"; Lupica, cfr. gr. ant, É7tùJ1jf,
"upupa"; Machì, forse da Maclì, dissimilazione da
Macrì; Macrì cfr. fluxp1]<; "lungo", cognome in Grecia
e a Cipro; Magaraci, da dim. gr. di fluxmpa<;. "arroti
no"; Mallamo/ Mallamaci/Millimaggi cfr. J.laÀuflu
"oro, mtf. persona estremamente buona" con suffisso
diminutivo greco; Marullo, cognome di cospicua
famiglia di Costantinopoli, da gr. td. flUPOUÀlOV, modo
J.lupouÀt, "lattuga"; Marzachì, cfr. cognome neogreco
Mup'maKll<;; Matà, da gr. med. modo flan. "occhio",
con suffisso di caratteristica personale; Meduri, cfr.
ngr. Mcéoùpnç; Meliadò, cfr. ngr. gen. pl. rrov
MEÀw8wv, da MEÀta8T]S; Mendolia cfr. Amendola/ Amendolia, con aferesi; E. Caffarelli - C. Marcato, I cognomi
Micari, cfr. cognome ngr. MiKUP0S; Migale cfr. gr. med. modo J.lEYaÀo<;.
d'Italia, 2 volI., Torino 2008
"grande"; Monorchio, cfr. gr. td. J.l0VOpXt<;. "con un solo testicolo"; Mungo,
cfr. gr. med. modo 1l0UYKO<; "muto, soffocato", ma cfr. Rohlfs e Caracausi
S. v.; Musicò cfr. flOUO"lKO<; "musicale"; Muzzì, cfr. flt'IçO<; in Caracausi;
Nifosi, cfr. gr. td. vÉ<pùJO"t<; "annebbiamento, annuvolamento"; Ollà, cfr.
cogn. gr. modo BOÀÀa<;. con aferesi; Perdichizzi cfr. 7tÉp81XU "pernice",
anche 7tEp8ixt "piccola pernice, mtf. persona sana"; Pirri cfr. 7tUPp0<;
"rosso di capelli"; Sfameni cfr. L<PUflJ.lÉVO<; "ucciso, sgozzato"; Sindoni
cfr. O"EV'tOVt "lenzuolo"; Trifi lò- Trifi rò cfr. TPU<PllÀ6<; "molle, del icato"; Zanghì
cfr. 'tUYYO<;-TO"UYYO<; "rancido">.
Per i cognomi relativi a cariche ecclesiastiche segnaliamo l'ibrido Ca/apristi
cfr. KUÀ6<;+prest (fr. antico "prete"); Munafò-Munafò cfr. J.lovux0<; "monaco";
Papa cfr. 7tu7ta<; "sacerdote"!'.
Dal quadro sinteticamente esposto si evince l'intensa ellenizzazione del
territorio in età medievale, allorquando iniziò e si diffuse l'uso dei cognomi.
Il quadro presentato è naturalmente un primo saggio di studio linguistico e,
chiaramente, si riferisce allo sviluppo diacronico della lingua greca, consi
derata prevalentemente nei suoi segmenti medievale e moderno, che sono i IO 10./ op. cit., S. VV.
referenti più diretti dei cognomi esaminati. '1 10./ op. cit., S. vv.
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